Più di 150 agricoltori hanno partecipato oggi, presso l'Aula Magna dell'Istituto agrario, al seminario sul corretto utilizzo delle macchine irroratrici. Un argomento, quello del corretto utilizzo delle macchine agricole, spesso sottovalutato dagli agricoltori.
Introdotto da Michele Pontalti, dirigente del Centro per l'assistenza tecnica Iasma, l'incontro ha affrontato vari argomenti: dalla legislazione vigente alla taratura delle macchine secondo il protocollo frutticolo, dalla scelta delle macchine alle novità tecnologiche apparse sul mercato, per arrivare alla nuova metodologia di calcolo della quantità di miscela e di agrofarmaco per il controllo dei parassiti del frutteto e al rapporto fra la certificazione Global Gap (ex Eurep Gap) e le macchine per i trattamenti.
Nel corso dell'incontro, a cui è intervenuto anche Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot, che ha parlato di protocollo frutticolo e di revisione degli atomizzatori, i tecnici di San Michele hanno spiegato che l'efficacia delle strategie di difesa adottate in  agricoltura per la salvaguardia delle produzioni dipende da molti fattori, una parte dei quali non influenzabili dall'agricoltore come ad esempio il clima; altri invece dipendono dalle scelte dell'agricoltore, come la scelta degli agrofarmaci e la manualità nell'esecuzione del trattamento (scelta della macchina, velocità di avanzamento, pulizia e suo funzionamento). Sugli agrofarmaci l'influenza è limitata alla loro scelta e al loro dosaggio che - è stato ribadito più volte- deve essere il minimo indispensabile, mentre sulle macchine oltre alla scelta del tipo si ha in aggiunta la messa a punto e la manutenzione che devono essere mirate e specifiche. Le macchine irroratrici rappresentano quindi uno dei fattori fondamentali per una corretta esecuzione degli interventi fitosanitari.