I prezzi sui mercati internazionali del grano duro continuano a calare in questa prima metà di settembre anche se in maniera poco omogenea. I listini canadesi registrano un rimbalzo del prezzo Fob del Cwad di prima qualità di 2 euro alla tonnellata per i carichi in partenza dai porti dell'Atlantico, con il valore di riferimento sulla piazza di Toronto risalito a 259 euro alla tonnellata, dopo il crollo di 12 euro di una settimana fa, mentre scende a circa 251 euro alla tonnellata il prezzo Fob per i carichi in partenza da Vancouver via Oceano Pacifico, che perde poco più di 3 euro alla tonnellata.

 

A dominare la scena in Canada sono ora le prospettive di mercato all'esportazione del Cwad: l'abbondante raccolto della Ue e la mancanza di problemi su quelli del Nord Africa non è per nulla compensato dall'aumento della domanda del cereale a livello mondiale. E l'annuncio dato il 9 settembre scorso da Statistics Canada, in ordine ad una importante riduzione delle scorte a fine annata commerciale 2024-2025, neppure ha scosso i mercati.

 

Negli Usa il Northern Durum perde in dollari Usa e scende verso i 249 euro alla tonnellata, anche per effetto della svalutazione del dollaro Usa. A Chicago, il Future Durum Wheat Index cala dello 1,24% in una settimana. Tali condizioni di mercato a livello internazionale, unitamente a prezzi dei noli marittimi sostenibili, determinano altri cali dei prezzi del grano duro fino in Italia.

 

Scendono le quotazioni del cereale pastificabile nelle borse merci di Foggia, Napoli, Bari, Milano, Altamura e Bologna, ma si registra un rallentamento del fenomeno. Resta stabile invece su valori bassi Roma. A Milano in perdita anche i grani duri esteri non comunitari, stabili i comunitari. Mentre i prezzi all'origine rilevati da Ismea vedono invece 9 piazze in netto calo e solo 5 stabili su 14 rilevate.

 

 

 

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Noli in aumento, ma Panamax in calo

L'Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri, 17 settembre 2025, è salito per la quarta sessione consecutiva, con un rialzo di circa l'1,2%, raggiungendo un nuovo massimo dal 28 luglio, pari a 2.180 punti, sostenuto dal segmento delle navi di maggiori dimensioni. Tale aumento su base settimanale equivale ad un incremento di 68 punti sui 2.112 raggiunti lo scorso 10 settembre scorso (+3,22%), quando aveva guadagnato 172 punti sui 1.940 raggiunti il 3 settembre 2025 (+8,86%).

 

Dal 18 giugno scorso, quando il Baltic Dry Index era attestato a 1.874, si contano alla data di ieri guadagni per 306 punti: +16,33% contro il più basso +12,70% della scorsa settimana. E rispetto ai 1.303 punti del 28 maggio scorso, prima della successiva ondata di rialzi, l'indice ieri mantiene un vantaggio di ben 877 punti (+67,31%).


L'indice al 17 settembre su base annuale guadagna il 15,34%, mentre la settimana scorsa guadagnava solo il 7,59%.

 

L'Indice Panamax, che è parte del Baltic Dry e che tiene traccia delle navi che trasportano 60mila-70mila tonnellate di carbone o grano, ieri ha registrato un calo per il terzo giorno consecutivo, scendendo del 2,3% a un minimo di oltre una settimana di 1.923 punti: tale ribasso su base settimanale equivale ad una perdita di 52 punti sui 1.975 raggiunti lo scorso 10 settembre 2025 (-2,63%), quando invece si era verificato un rialzo di 256 punti sui 1.719 raggiunti il 3 settembre 2025 (+14,89%). Rispetto ai 1.689 punti del 30 luglio scorso, l'indice ha guadagnato ieri 234 punti (+13,85%).

 

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Chicago, Future Durum Wheat Index -1,24%

Il Future Durum Wheat Index $Cdwi alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 16 settembre scorso risulta calato a soli 547,96 punti, poco meno di 5,48 dollari Usa per bushel, in diminuzione di 6,91 punti sui 554,87 registrati il 9 settembre 2025 (-1,24%).

 

Anche il calo di questa settimana fa seguito a quello registrato in tutto il mese di agosto, in quanto la quotazione attuale perde 86,10 punti su quella del 29 luglio scorso, pari a 634,06 punti (-13,58%). Al momento la fase discendente, iniziata in agosto, sembra essersi arrestata, dopo il rallentamento registrato la scorsa settimana, realizzando nella giornata di martedì scorso un piccolo aumento sulla giornata precedente: +0,44 punti (+0,08%).

 

Nel mentre appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023.

Inoltre, la quotazione del 16 settembre scorso, valorizzata al cambio di ieri, 17 settembre 2025, è pari 169,94 euro alla tonnellata, in calo di altri 4,02 euro alla tonnellata sulla quotazione del 9 settembre scorso, valorizzata al cambio del 10 settembre 2025 e pari a 173,96 euro alla tonnellata.

 

Tale calo riflette l'ulteriore flessione settimanale delle quotazioni in dollari Usa dell'indice, alla quale si somma una ulteriore svalutazione del dollaro Usa, passato dagli 0,85 euro per un dollaro Usa del 10 settembre agli 0,84 euro per un dollaro Usa di ieri.

 

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Prezzi Fob canadesi contrastati tra 259 e 251 euro

Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali, aggiornato al 10 settembre 2025, il prezzo Fob canadese rilevato per il grano Cwad di prima qualità al St. Lawrence Market di Toronto è stato di 300 dollari Usa alla tonnellata per i contratti stipulati in moneta americana e di 259 euro alla tonnellata per quelli stipulati in eurovaluta, registrandosi sul 3 settembre scorso stabilità per i contratti conclusi con il biglietto verde e un recupero di 2 euro per quelli siglati in eurovaluta.

 

Su questa stessa piazza, il 3 settembre scorso, si erano registrati cali di 15 dollari Usa e di 12 euro alla tonnellata rispetto alla rilevazione del 27 agosto 2025.

 

In particolare, dal 9 aprile al 10 settembre, mentre i contratti in dollari Usa hanno perso solo 20 dollari rispetto ai 320 dollari di quotazione, quelli in moneta unionale, dopo aver raggiunto quota 290 euro alla tonnellata il 9 aprile, hanno perso terreno gradualmente, fino a calare al 10 settembre di ben 31 euro di controvalore a 259 euro alla tonnellata (-10,69%).

 

In ogni caso, dal 5 dicembre 2023, quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari alla tonnellata, al 10 settembre 2025 il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 125 dollari. Dal 5 dicembre 2023, quando i contratti in euro a prezzo Fob dello stesso cereale erano quotati 393 euro alla tonnellata, al 10 settembre 2025 perdono 134 euro alla tonnellata.

 

Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 15 settembre 2025 riporta il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine in partenza dal porto di Vancouver sull'Oceano Pacifico, fissato in 298 dollari Usa alla tonnellata, equivalenti a 409,95 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 3,64 dollari canadesi sui 413,59 dollari dell'8 settembre scorso, quando si era registrato un altro calo di 6,72 sui 420,31 dollari canadesi raggiunti il 2 settembre 2025.

 

La quotazione del prezzo Fob del Cwad di prima qualità raggiunta il 15 settembre scorso a Vancouver al cambio del 17 settembre 2025 è pari a 251,52 euro alla tonnellata, in calo di 3,37 euro alla tonnellata rispetto ai 254,89 euro derivati dal prezzo Fob da Vancouver registrato lo scorso 8 settembre e valorizzato in euro al cambio del 9 settembre 2025. Tale calo delle quotazioni in euro del prezzo Fob del Cwad di prima qualità dipende dall'ulteriore ribasso delle quotazioni in dollari canadesi del prezzo Fob, al quale si accompagna una ulteriore svalutazione della divisa canadese, passata dagli 0,62 euro per dollaro canadese del 9 settembre scorso agli 0,61 euro per dollaro canadese del 17 settembre 2025.

 

Rispetto alla valutazione del 7 aprile, che al cambio del 9 aprile 2025 restituiva un valore di 299,43 euro alla tonnellata, si registra sulla valutazione del 15 settembre al cambio del 17 settembre 2025 un calo complessivo di 47,91 euro alla tonnellata (-16%).

 

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Prezzo Fob Usa crolla a 249 euro

Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates del 12 settembre 2025, il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dal Golfo del Texas con consegna ottobre novembre 2025 è in una forchetta tra 290 e 300 dollari Usa alla tonnellata. A tali quotazioni ufficiali corrisponde un prezzo medio di 295 dollari Usa alla tonnellata, in calo di 14,50 dollari Usa sul prezzo medio Fob rilevato il 5 settembre scorso dello stesso cereale, ma in partenza dai porti della regione dei grandi laghi e con consegna ottobre 2025. L'ultimo calo, di 6,5 dollari, si era verificato il 9 luglio scorso, sulla precedente quotazione di 316 dollari a tonnellata, esitata stabilmente dal 23 maggio al 2 luglio 2025.

 

Il trend è sicuramente calante, basti pensare che solo il 24 gennaio scorso il Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi quotava 327 dollari Usa alla tonnellata e da allora al 12 settembre ha perso ben 32 dollari Usa di valore.

 

Il prezzo Fob medio del Northern Durum conseguito il 12 settembre scorso al cambio del 17 settembre 2025 è pari a 248,99 euro alla tonnellata, in calo di 15,04 euro rispetto alla quotazione del 5 settembre scorso al cambio del 9 settembre 2025. Tale pesante caduta del prezzo Fob in euro del Northern Durum, oltre che provocato dal crollo del valore in dollari Usa, è stato appesantito dalla svalutazione della divisa Usa, calata ieri a 0,84 euro per un dollaro Usa contro 0,85 del 9 settembre scorso.

 

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Canada, il prezzo all'ingrosso non riportato

Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 15 settembre 2025 ha rilevato dal principale silos del Nord Ovest Saskatchewan un prezzo di acquisto all'ingrosso per l'esportazione del Cwad numero 1 al 13% di proteine che non viene qui riportato per evidenti errori presenti nella tabella di rilevazione. Per lo stesso motivo non si riporta il valore gli export basis.

 

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Ue, confermata produzione in aumento

La Commissione Europea ha pubblicato la sua ultima proiezione (fine agosto) per il raccolto di grano duro a 8,3 milioni di tonnellate, invariata rispetto alla stima di luglio. Lo scorso anno il raccolto era di 7,2 milioni di tonnellate. Il raccolto italiano ha contribuito in gran parte a questi incrementi, con 4,25 milioni di tonnellate, segnalati dalla Commissione. Secondo l'International Grains Council, lo scorso anno il raccolto di grano duro in Italia è stato di circa 3,5 milioni di tonnellate, con una produzione simile anche nell'anno precedente.

 

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Prospettive di mercato per il grano duro canadese

Secondo il report del 15 settembre scorso della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan "I produttori canadesi dovranno far fronte a una forte domanda di esportazione per tutta la campagna di commercializzazione. Si prevede che il grano duro canadese sarà di buona qualità per l'esportazione, ma dovrà rimanere competitivo a livello globale".

 

Gli analisti ricordano poi che "La produzione europea è stimata a 8,3 milioni di tonnellate, rispetto ai 7,2 milioni di tonnellate dell'anno scorso, che hanno inciso sui prezzi dell'Ue".

 

Inoltre "Si prevede che l'approvvigionamento globale di grano duro salirà a 7 milioni di tonnellate, con un aumento di 400mila tonnellate rispetto alla stima delle scorte finali dell'anno scorso. La dimensione del raccolto di grano duro canadese stimata dall'International Grains Council (Igc) è di 5,8 milioni di tonnellate. Tuttavia, l'ultima pubblicazione di Statistics Canada indica una cifra più vicina a 6,1 milioni di tonnellate. I valori del grano duro canadese sono sotto pressione a causa della disponibilità delle scorte sul mercato".

 

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Panoramica Italia

In questa tabella riassumiamo le quotazioni medie del grano duro fino nelle principali borse merci italiane con l'indicazione della variazione rispetto alla seduta precedente. Questa tabella non ha la pretesa di essere esaustiva: per i dettagli completi, le date esatte e l'analisi per singola piazza, si veda la sezione dedicata più sotto.

 

Piazza Prezzo minimo/massimo (€/t) Variazione rispetto alla settimana precedente (€/t)
Foggia 277-282 -3
Roma 247-250 Stabile
Napoli 315-325

-5

Bari 276-281 -3
Milano (Nord Italia) 282-287 -3
Milano (Centro Italia) 299-304 -3
Altamura 278-283 -2
Bologna 270-275 -2

 

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Borsa Merci Foggia

Borsa Merci di Foggia ieri - 17 settembre 2025 - ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2025, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 277 euro alla tonnellata sui minimi e 282 euro sui massimi, in calo di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 10 settembre, quando era intervenuto un altro calo di 10 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 3 settembre, quando il cereale era attestato ancora su quotazioni di 290-295 euro alla tonnellata.

 

Con i valori del 17 settembre, i prezzi risultano inferiori di 28 euro sull'ultima quotazione della mietitura 2024, che risale allo scorso 28 maggio, quando il cereale pastificabile era attestato su una forchetta di 305-310 euro alla tonnellata.

Inoltre, le quotazioni del 17 settembre 2025 del frumento duro fino a Foggia sono inferiori di 60 euro a quelle del 19 giugno 2024, data di esordio delle quotazioni della mietitura 2024, attestate sui valori di 337-342 euro alla tonnellata. Mentre si colloca a 73 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio 2024, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 17 settembre 2025 perdite per 178 euro alla tonnellata.

 

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Borsa Merci Roma

Borsa Merci di Roma ieri - 17 settembre 2025 - ha quotato il grano duro fino nazionale, mietitura 2025, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12% a 247 euro alla tonnellata sui minimi e a 250 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 10 settembre scorso, quando si era verificato un calo di 5 euro sui minimi e di 7 euro sui massimi rispetto alle quotazioni del 3 settembre scorso, quando si era attestato a 252 euro alla tonnellata sui minimi e 257 euro sui massimi.

 

I valori del 17 settembre risultano in perdita di 28 euro alla tonnellata sui minimi e di 30 euro sui massimi sugli ultimi prezzi noti della mietitura 2024, quelli della seduta del 28 maggio 2025: 275 euro alla tonnellata sui minimi e 280 euro sui massimi.

 

Tra il 3 luglio 2024 e il 28 maggio 2025, il frumento duro fino nazionale aveva lasciato sul terreno 20 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 275-280 euro.


I prezzi del 17 settembre 2025 sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, riscontrano un ancor più pesante calo di 65 euro alla tonnellata sui minimi e di 72 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno 2024: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 17 settembre 2025 perdite pari a 158 euro alla tonnellata sui minimi e a 165 euro sui massimi.

 

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Associazione Granaria Meridionale di Napoli

Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 16 settembre 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2025, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime tra 14% e 15%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13%, per il quale sono stati fissati prezzi di 315 euro alla tonnellata sui minimi e 325 euro sui massimi, in calo di 5 euro sulla precedente seduta del 9 settembre scorso, quando si era registrata stabilità sui minimi ma un calo di 10 euro sulla ancor precedente seduta del 2 settembre scorso.

 

Le quotazioni del 16 settembre risultano inferiori di 8 euro sui minimi e pari sui massimi rispetto agli ultimi prezzi noti della mietitura 2024, ovvero 323 euro alla tonnellata sui minimi e 325 euro sui massimi, registrati il 27 maggio 2025. La quotazione del 16 settembre 2025 risulta più bassa di 45 euro sui minimi e di 40 euro sui massimi rispetto a quella del 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale 2024-2025 del grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli, pari ad una forchetta di 360 euro alla tonnellata sui minimi e 365 euro sui massimi.

 

Rispetto all'ultima quotazione del grano duro fino nazionale - mietitura 2023 - dell'11 giugno 2024 si rilevano prezzi più bassi di 35 euro sui minimi e 30 euro sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell'11 giugno 2024 furono di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 16 settembre 2025 perdite pari a 150 euro sui minimi e 155 euro sui massimi.

 

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Borsa Merci Bari

La Commissione Cereali della Borsa Merci di Bari si è riunita il 16 settembre 2025 e ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale, mietitura 2025, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa. Questi i prezzi assegnati: 276 euro alla tonnellata sui minimi e 281 euro sui massimi, in calo di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 9 settembre scorso, quando si era verificato un calo di 6 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 2 settembre scorso, quando si registravano quotazioni pari a 285-290 euro alla tonnellata.

 

Le quotazioni del 16 settembre scorso sugli ultimi valori noti della mietitura 2024, quelli della seduta del 3 giugno 2025, pari a 305 euro alla tonnellata sui minimi e 309 euro sui massimi, sono in perdita: sui minimi di 29 euro e sui massimi di 28 euro.

 

Dalla seduta di esordio della mietitura 2024 del 25 giugno 2024 - con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata - alla seduta della nuova produzione del 16 settembre 2025 - sono stati invece bruciati 69 euro alla tonnellata di valore. E sull'ultima quotazione della mietitura 2023 - quella del 28 maggio 2024 - quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 73 euro alla tonnellata.

 

Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano al 16 settembre 2025 perdite pari a 169 euro.

 

Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine il 16 settembre 2025 non è stato quotato. L'ultima valutazione - risalente alla seduta del 12 novembre 2024 - era di 346 euro alla tonnellata sui minimi e 351 euro sui massimi. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 - che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata - erano in perdita di 169 euro alla tonnellata.

 

Il grano duro spagnolo al 12% di proteine il 16 settembre 2025 non è stato quotato. Ultima valutazione quella della seduta del 6 maggio 2025, quando si era invece attestato su valori di 318 euro sui minimi e 323 sui massimi, in diminuzione di 2 euro sulla precedente seduta del 29 aprile 2025.

 

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Associazione Granaria di Milano

L'Associazione Granaria di Milano il 16 settembre 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2025, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, così suddiviso per provenienze e qualificazioni:

 

  • Nord Italia, peso specifico 78-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine 13,5%, 282 euro alla tonnellata sui minimi e 287 euro sui massimi, in calo di 3 euro alla tonnellata sulla seduta del 9 settembre scorso. Si tratta di quotazioni inferiori di 30 euro sui minimi e di 32 euro sui massimi rispetto alle ultime della campagna 2024-2025, pari a 312-319 euro, registrate nella seduta del 10 giugno 2025. Inoltre, i prezzi del 16 settembre 2025 risultano in calo di 63 euro sui minimi e di 68 euro sui massimi sull'ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano al 16 settembre 2025 perdite pari a 133 euro alla tonnellata sui minimi e 138 euro sui massimi.
  • Centro Italia, peso specifico e proteine non determinato, 299 euro alla tonnellata sui minimi e 304 euro sui massimi, in calo di 3 euro alla tonnellata sulla seduta del 9 settembre scorso. Si tratta di quotazioni inferiori di 22 euro sui minimi e di 27 euro nei massimi rispetto alle ultime della campagna commerciale 2024-2025 pari a 321-331 euro, esitate nella seduta del 10 giugno 2025. I prezzi del 16 settembre 2025 risultano in calo di 63 euro sui minimi e di 68 euro sui massimi sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 16 settembre 2025 pari a 131 euro alla tonnellata sui minimi e a 136 euro sui massimi.

 

Il 16 settembre scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari, mietitura 2025, a 290 euro alla tonnellata sui minimi e 295 euro sui massimi, stabili sulla precedente seduta del 9 settembre scorso, quando invece si era rilevato un calo di 5 euro alla tonnellata sulla seduta del 2 settembre scorso. Si tratta di valori inferiori di 15 euro sui minimi e di 19 sui massimi rispetto alle più recenti quotazioni della mietitura 2024, registrate nella seduta del 17 giugno scorso e pari a 305-314 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 110 euro alla tonnellata sui minimi e 125 euro sui massimi.


I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano - quotati il 16 settembre 2025 a 325 euro alla tonnellata sui minimi e 335 euro sui massimi - risultano in calo di 10 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 9 settembre scorso, quando invece si erano rivelati stabili rispetto alle quotazioni del 26 agosto 2025. Dai valori di 370-385 euro alla tonnellata, rimasti stabili tra il 17 settembre 2024 ed il 1° aprile 2025, questi frumenti hanno perso 45 euro alla tonnellata sui minimi e 50 euro sui massimi fino al 16 settembre 2025. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 172 euro alla tonnellata sui minimi e 177 sui massimi.

 

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Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

Venerdì 12 settembre 2025 è stato compilato l'ultimo listino a cura dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2025, qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri a 278 euro alla tonnellata sui minimi e 283 euro sui massimi, prezzi in diminuzione di 2 euro alla tonnellata sul 5 settembre scorso, quando si era verificato un pesante calo di 10 euro sulla ancor precedente seduta del 29 agosto 2025.

 

Con queste quotazioni la nuova produzione risulta di valore inferiore di 27 euro alla tonnellata rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2024 esitata il 30 maggio 2025 a 305 euro alla tonnellata sui minimi e 310 euro sui massimi.
La quotazione del 12 settembre scorso della mietitura 2025 sui valori del 21 giugno 2024, data di inizio della campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro fino nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, risulta in calo di 69 euro alla tonnellata.


E si registra un deprezzamento di 72 euro alla tonnellata rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio 2024 in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Infine, dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 12 settembre 2025 pari a 177 euro alla tonnellata.

 

Il 12 settembre 2025 il grano duro canadese di prima qualità risulta non quotato. L'ultima quotazione risale alla seduta del 18 ottobre 2024, quando invece era stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi ed a 410 euro sui massimi. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 18 ottobre 2024 si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.

 

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Borsa Merci Bologna

La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino l'11 settembre 2025 quando ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2025 - provenienza Nord - qualificato con proteine minime al 13% e un peso specifico di 81 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Prezzi esitati: 270 euro alla tonnellata sui minimi e 275 euro sui massimi, in calo di 2 euro sulla precedente seduta del 7 settembre scorso, quando si era verificato un altro calo di 6 euro alla tonnellata sulla seduta del 28 agosto 2025.


Rispetto agli ultimi prezzi della mietitura 2024 - quelli assegnati il 5 giugno 2025 e pari a 293 euro alla tonnellata sui minimi e 298 sui massimi - la mietitura 2025 perde 23 euro alla tonnellata. I valori dell'11 settembre 2025 risultano in calo di 65 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno 2024 e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite all'11 settembre 2025 pari a 150 euro alla tonnellata.

 

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Prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 17 settembre 2025

I prezzi medi all'origine del frumento duro fino nazionale più recenti rilevati da Ismea tra il 25 agosto ed il 15 settembre 2025 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 17 settembre 2025, danno 9 piazze in calo e 5 stabili su 14 monitorate contro le 10 piazze in calo e 4 stabili rilevate la scorsa settimana.

 

In questa settimana, si continuano ad osservare gli effetti dei pesanti movimenti al ribasso delle scorse settimane, che hanno avuto evidenti ripercussioni su tutte le principali piazze all'origine italiane. I ribassi sono compresi dal -0,7% di Ferrara (8 settembre 2025) al -4% di Palermo e Catania (11 settembre 2025), mentre Napoli, che pure conserva il prezzo medio da produttore più elevato a 325 euro alla tonnellata, perde in una settimana l'1,5%. Ma si fanno notare anche le piazze che restano stabili. Intanto c'è Matera, che il 15 settembre resiste a quota 300 euro alla tonnellata, prezzo medio da produttore. In pari data ci sono Ancona, che resiste attestata sulla linea dei 295 euro alla tonnellata, e Macerata che resiste a quota 290 euro. Campobasso resta inchiodata a 285 euro ma l'ultima quotazione è sempre quella del 25 agosto scorso.

 

Scarica la tabella dei prezzi medi all'origine del grano duro fino riportati da Ismea il 17 settembre 2025
(Fonte: Ismea)

 

Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l'ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 17 settembre 2025, nel quale risulta quotato il frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2025 a 268 euro alla tonnellata sui minimi e 273 euro sui massimi, in calo sulla precedente rilevazione del 10 settembre scorso di 2 euro alla tonnellata.

 

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Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere l'articolo dell'11 settembre 2025.

 

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