La campagna olivicolo olearia 2023-2024 porta i prezzi dell'olio extravergine di oliva nel segno della stabilità. I valori sono stabili nella Borsa Merci di Bari, mentre Milano risente dei ribassi dell'olio di importazione, influenzato da un'annata migliore delle attese in Spagna. Ismea registra un prezzo medio nazionale per l'Evo di qualità costante da sette settimane.
Lo scenario resta caratterizzato da un'annata non brillante in Italia sul piano quantitativo, che mantiene elevate le pretese dei produttori olivicolo oleari, confortati da giacenze in Italia al 29 febbraio 2024 in calo sul mese precedente e costantemente al di sotto del 14% rispetto all'analogo mese del 2023, circostanza già verificatasi in gennaio.
Frattanto il positivo incremento produttivo di olio da pressione in Spagna, registrato nel mese di marzo 2024 e reso noto dalle autorità iberiche, tende a tranquillizzare i mercati, che in tutta evidenza ora tendono alla stabilità, pur non senza contraccolpi negativi sul prezzo del prodotto estero comunitario sulla piazza di Milano e riverberi su quello nazionale.
Borse merci, prezzi in calo solo a Milano
Alla Borsa Merci di Bari martedì 26 marzo 2024 (ieri 2 aprile la Commissione non ha quotato), l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% titolata in acido oleico, ha confermato i 9,70 euro al chilogrammo sui minimi ed i 9,90 euro sui massimi, valori toccati nelle precedenti sedute dal 9 gennaio 2024 in avanti, quando si era verificato l'ultimo rialzo rialzo di 0,70 euro al chilo sulla seduta del 12 dicembre 2023. Pertanto non si è verificata alcuna variazione sull'ultima rilevazione di AgroNotizie® che risale alla seduta del 20 febbraio 2024.
Sempre il 26 marzo 2024 la Commissione Olio ha quotato l'extravergine biologico, che si è confermato al prezzo unico di 10,50 euro al chilogrammo, stabile sulle sedute dal 9 gennaio in avanti, quando si era verificato l'ultimo rialzo di 1 euro al chilogrammo sulla quotazione del 12 dicembre 2023. Anche in questo caso, non si registrano variazioni rispetto alla seduta del 20 febbraio, ultima da noi sondata.
Gli oli Dop Terra di Bari e Igp Puglia il 26 marzo sono stati entrambi fissati al prezzo unico di 10 euro al chilogrammo, stabili sulle precedenti sedute dal 9 gennaio in avanti, quando si era registrato un incremento di 2,60 euro al chilo rispetto ai 7,40 euro dello scorso 13 giugno 2023, ultima seduta nella quale furono quotati questi oli. Pertanto dall'ultima rilevazione effettuata da AgroNotizie® sulla seduta del 20 febbraio scorso nulla è cambiato.
Alla Borsa Merci di Milano ieri, 2 aprile 2024, l'olio extravergine di oliva italiano è stato fissato a 9,30 euro al chilogrammo sui minimi ed a 9,55 euro sui massimi, in calo do 0,05 euro sulla precedente seduta del 26 marzo.
Rispetto all'ultima rilevazione di AgroNotizie®, il prezzo attuale di questo olio sulla piazza meneghina perde 0,15 euro al chilo, ma un'altra limatura di 0,10 euro al chilo si era già verificata nella seduta del 30 gennaio 2024.
Alla Borsa Merci di Milano il 2 aprile 2024 anche l'olio extravergine di importazione comunitario si presenta in calo e di ben 0,20 euro al chilo sulla precedente seduta del 26 marzo, quotato così a 8,50 euro al chilogrammo sui minimi e 8,75 sui massimi. Rispetto alle ultime rilevazioni di AgroNotizie® sulla seduta del 20 febbraio, si apprezza una diminuzione di prezzo pari a 0,70 euro al chilo.
In Italia arrestatosi l'onda rialzista sui prezzi della nuova campagna olivicola olearia, si inizia a delineare una tendenza ribassista a Milano, piazza dove sono quotati gli oli di importazione, e stabilità a Bari, dove domina il prezzo del prodotto nazionale.
Prezzi all'origine, stabili su valori elevati
I prezzi all'origine nell'ultima settimana - secondo una stima di Ismea - sarebbero rimasti stabili per la sesta volta consecutiva. Secondo Ismea, il prezzo medio nazionale dell'olio d'oliva extravergine alla terza settimana di marzo 2024 si è attestato a 9,56 euro al chilogrammo, dopo aver raggiunto il suo massimo stagionale nella quarta settimana di gennaio a 9,61 euro alla tonnellata. Rispetto all'ultimo valore rilevato da AgroNotizie® nella terza settimana di febbraio - pari a 9,55 euro al chilogrammo - non si riscontrano variazioni di rilievo.
Si nota nel grafico sottostante come nelle ultime sette settimane il prezzo medio nazionale dell'olio Evo disegni sostanzialmente una retta, il che indica che la curva ha raggiunto ormai da tempo il plateau e che quindi non cresce più, tendendo ad essere parallela all'asse del tempo. Inoltre si rileva che tale livello dei prezzi è superiore del 57,4% rispetto ad un anno fa.
Prezzi medi nazionali olio Evo fino alla terza settimana di marzo 2024
(Fonte: Ismea)
La situazione di prezzi sostanzialmente fermi è ampiamente confermata dalla tabella sottostante che descrive i prezzi medi per piazza dell'olio Evo.
Prezzi medi per piazza dell'olio extravergine di oliva alla terza settimana di marzo 2024
(Fonte: Ismea)
Le variazioni pure descritte - gli aumenti in tre piazze importanti della Sicilia e le diminuzioni nelle tre province del Salento in Puglia - tendono a compensarsi a vicenda, lasciando di fatto il prezzo medio nazionale inalterato.
Italia, previsioni +20% sul 2022
Le stime produttive per l'Italia, elaborate da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol e pubblicate il 13 ottobre 2023, indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-2024, nonostante un'annata difficile, condizionata dalla siccità invernale a cui sono seguite le piogge primaverili che hanno provocato in molte aree cascola dei fiori e difficoltà di allegagione.
Secondo i dati rilevati, la produzione potrebbe non raggiungere i livelli medi delle quattro campagne precedenti. I dati, infatti, si attestano complessivamente sulle 290mila tonnellate, con una crescita del 20% rispetto allo scorso anno.
Le valutazioni di Ismea trovano una conferma nelle stime quasi sovrapponibili di Assitol, diramate il 10 novembre 2023: 289mila tonnellate, sempre in recupero di circa il 20% rispetto alle 240mila della campagna precedente, ma ben al di sotto delle 350mila tonnellate delle migliori e più recenti campagne.
Giacenze in Italia di Evo al 29 febbraio 2024 -14%
In Italia le giacenze di Evo a fine febbraio 2024 calano su fine gennaio (5.281 tonnellate in meno), per l'affievolirsi dell'effetto della campagna produttiva, confermandosi nel complesso inferiori a quelle dello scorso anno: secondo Frantoio Italia - report numero 3 del 2024 - al 29 febbraio 2024 erano 198.273 tonnellate, contro le 230.739 tonnellate del 28 febbraio 2023 (-14,1%).
L'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di febbraio è pari a 143.356 tonnellate, in deciso aumento del 11% sulle 129.190 tonnellate del 29 febbraio 2023. Ma Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 143.356 tonnellate risulta superiore del 10% rispetto al 28 febbraio 2023, ma non sufficiente a compensare la forte riduzione delle giacenze degli oli Evo di origine Eu (-52,4%)".
Previsioni e produzione in Spagna a marzo 2024
Dalla Spagna giungono novità importanti: la produzione dei frantoi reale cumulata di olio da pressione fornita dal Ministero dell'Agricoltura iberico per la campagna 2023-2024 per il periodo che va dal primo ottobre 2023 a marzo 2024 è di circa 845mila tonnellate, un dato che mette a segno un ulteriore incremento di ben 70.347 tonnellate sulla stima di fine gennaio (774mila e 653 tonnellate) poi aggiornata il 13 febbraio scorso (+9%).
E il dato produttivo consolidato a marzo di 845mila tonnellate supera di ben 78.700 tonnellate la previsione del Governo spagnolo di fine ottobre 2023, che era stata fissata a 766mila e 300 tonnellate a fine campagna. Sulla base dell'esperienza degli anni scorsi è ragionevole pensare che la previsione di fine ottobre sarà oltremodo superata con le correzioni sugli errori di calcolo.
Intanto, nella campagna in corso, iniziata il 1° ottobre scorso, la produzione olivicolo olearia del Paese iberico a marzo 2024 è già superiore di 181mila tonnellate (+27,25%) rispetto al basso raccolto della precedente stagione 2022-2023 che ammontava a poco più di 664mila tonnellate.
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