La campagna olivicolo olearia 2023-2024 porta i prezzi dell'olio extravergine di oliva nel segno della stabilità. I valori sono stabili sia nelle borse merci di Bari e Milano che sulle piazze all'origine sondate da Ismea.

 

Lo scenario resta caratterizzato da un'annata scarsa, che mantiene elevate le pretese dei produttori olivicolo oleari, ma tanto la crescita delle giacenze in Italia al 31 gennaio 2024 rispetto al dato del 31 dicembre 2023, con un deciso incremento su base annuale delle giacenze di Evo di produzione nazionale, quanto il positivo incremento produttivo di olio da pressione in Spagna, avvenuto nel mese di gennaio e reso noto il 13 febbraio 2024 dalle autorità iberiche, tendono a tranquillizzare i mercati, che in tutta evidenza ora tendono alla stabilità. Con la buona produzione spagnola che compensa un certo allarme generato dalla forte riduzione delle giacenze di Evo Ue registrate da Frantoio al 31 gennaio 2024.

 

Borse merci, prezzi in calo a Milano

Alla Borsa Merci di Bari ieri, 20 febbraio 2024, l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4%, titolata in acido oleico, ha confermato i 9,70 euro al chilogrammo sui minimi ed i 9,90 euro sui massimi, valori toccati nelle precedenti sedute dal 9 gennaio 2024 in avanti, quando si era invece verificato l'ultimo rialzo di 0,70 euro al chilo sulla seduta del 12 dicembre 2023.

 

Sempre ieri la Commissione Olio ha anche messo in quotazione l'extravergine biologico, che è stato quotato al prezzo unico di 10,50 euro al chilogrammo, stabile sulle sedute dal 9 gennaio in avanti, quando si era verificato l'ultimo rialzo di 1 euro al chilogrammo sulla quotazione del 12 dicembre 2023.

 

Gli oli Dop Terra di Bari e Igp Puglia ieri sono stati entrambi fissati al prezzo unico di 10 euro al chilogrammo, stabili sulle precedenti sedute dal 9 gennaio in avanti, quando si era registrato un incremento di 2,60 euro al chilo rispetto ai 7,40 euro dello scorso 13 giugno 2023, ultima seduta nella quale furono quotati questi oli. In pratica, dall'ultima rilevazione effettuata da AgroNotizie® sulla seduta del 30 gennaio scorso nulla è cambiato.

 

Alla Borsa Merci di Milano ieri, 20 febbraio 2024, l'olio extravergine di oliva italiano ha confermato i 9,45 euro al chilogrammo sui minimi e i 9,70 euro sui massimi sulle sedute dal 30 gennaio scorso in avanti, quando si era invece registrata una diminuzione di 0,10 euro al chilo sulla seduta del 23 gennaio 2024.

 

Alla Borsa Merci di Milano il 20 febbraio 2024 anche l'olio extravergine di importazione comunitario si presenta stabile sui 9,20 euro al chilo sui minimi e 9,45 sui massimi registrati nella precedente seduta del 13 febbraio. Rispetto alle ultime quotazioni rilevate da AgroNotizie® sulla seduta del 30 gennaio scorso, si apprezza un'ulteriore diminuzione di 0,05 euro al chilogrammo, intervenuta nella seduta non resocontata del 6 febbraio 2024.

 

In Italia l'effetto rialzista sui prezzi della nuova campagna olivicola olearia si conferma in stand by.


Prezzi all'origine, stabili su valori elevati

I prezzi all'origine nell'ultima settimana - secondo una stima di Ismea - sarebbero rimasti stabili per la prima volta dopo due settimane di seppur lievi ribassi. Secondo Ismea, il prezzo medio nazionale dell'olio d'oliva extravergine alla terza settimana di febbraio 2024 si è attestato a 9,55 euro al chilogrammo, dopo aver raggiunto il suo massimo stagionale nella quarta settimana di gennaio a 9,61 euro alla tonnellata, ultimo valore rilevato da AgroNotizie®. La crescita rispetto alla seconda settimana in percentuale è approssimata a zero e comporta un incremento strumentale di 0,01 euro al chilogrammo rispetto alla seconda settimana di febbraio.

 

Si nota nel grafico sottostante come nelle ultime tre settimane il prezzo medio nazionale dell'olio Evo disegni sostanzialmente una curva che ha raggiunto il plateau e che quindi non cresce più, tendendo ad essere parallela all'asse del tempo.

 

Prezzi medi nazionali olio Evo fino alla terza settimana di febbraio 2024 - Fonte Ismea

Prezzi medi nazionali olio Evo fino alla terza settimana di febbraio 2024
(Fonte: Ismea)
 

La situazione di prezzi sostanzialmente fermi è ampiamente confermata dalla tabella sottostante che descrive i prezzi medi per piazza dell'Olio Evo.

 

Prezzi medi per piazza dell'olio extravergine di oliva
(Fonte: Ismea)

 

Le variazioni pure descritte sono lievi ed ininfluenti rispetto ai valori generalmente rappresentati dal mercato.


Italia, previsioni +20% sul 2022

Le stime produttive per l'Italia, elaborate da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol e pubblicate il 13 ottobre 2023, indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-2024, nonostante un'annata difficile, condizionata dalla siccità invernale a cui sono seguite le piogge primaverili che hanno provocato in molte aree cascola dei fiori e difficoltà di allegagione.

 

Secondo i dati rilevati, la produzione potrebbe non raggiungere i livelli medi delle quattro campagne precedenti. I dati, infatti, si attestano complessivamente sulle 290mila tonnellate, con una crescita del 20% rispetto allo scorso anno.

 

Le valutazioni di Ismea trovano una conferma nelle stime quasi sovrapponibili di Assitol, diramate il 10 novembre 2023: 289mila tonnellate, sempre in recupero di circa il 20% rispetto alle 240mila della campagna precedente, ma ben al di sotto delle 350mila tonnellate delle migliori e più recenti campagne.

 

Giacenze in Italia di Evo al 31 gennaio 2024 -14%

In Italia le giacenze di Evo a fine gennaio 2024 tornano a salire su fine dicembre 2023 (27.525 tonnellate in più), pur rimanendo nel complesso inferiori a quelle dello scorso anno: secondo Frantoio Italia - report numero 2 del 2024 - al 31 gennaio 2024 erano 203.554 tonnellate, contro le 236.496 tonnellate del 31 gennaio 2023 (-13,9%).

 

L'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di gennaio è pari a 152.517 tonnellate, in deciso aumento del 10,4% sulle 138.087 tonnellate del 31 gennaio 2023. Ma Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 152.517 tonnellate risulta superiore del 10,4% rispetto al 31 gennaio 2023, ma non sufficiente a compensare la forte riduzione delle giacenze degli oli Evo di origine Eu (-52,9%)".

 

Previsioni e produzione in Spagna al 31 gennaio 2024

Dalla Spagna giungono novità importanti: la produzione dei frantoi reale cumulata di olio da pressione fornita dal Ministero dell'Agricoltura iberico il 13 febbraio 2024 per il periodo che va dal primo ottobre 2023 al 31 gennaio 2024 ammonta ad oltre 774mila e 653 tonnellate, un dato che mette a segno un incremento di ben 185.353 tonnellate sulle 589mila e 300 tonnellate prodotte entro il 31 dicembre 2023 (+31,5%).

 

E il dato produttivo al 31 gennaio di oltre 774mila e 653 tonnellate già supera di 8.353 tonnellate la previsione del Governo spagnolo di fine ottobre 2023, che era stata fissata a 766mila e 300 tonnellate a fine campagna. Sulla base dell'esperienza degli anni scorsi è ragionevole pensare che la previsione di fine ottobre sarà oltremodo superata con la produzione residua e con le correzioni sugli errori di calcolo.


Intanto, nella campagna in corso, iniziata il 1° ottobre scorso, la produzione olivicolo olearia del Paese iberico al 31 gennaio 2024 è già superiore di 110.653 tonnellate (16,7%) rispetto al basso raccolto della precedente stagione 2022/2023 che ammontava a poco più di 664mila tonnellate.