L'Anicav, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, in una nota inviata alla stampa, esprime "Pieno e convinto sostegno per il riconoscimento dell'Indicazione Geografica Protetta del Pomodoro Pelato di Napoli", il cui iter di approvazione, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale il 13 marzo 2021, è alla quarta tornata di osservazioni, inviate dall'Italia ai servizi della Commissione Ue. Per Anicav si è in realtà "in attesa dell'ultimo step: la registrazione comunitaria".  Un atto che avverrebbe però solo tre mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea e in mancanza di opposizioni.

 

"Un percorso che, una volta completato, garantirebbe tutela e valorizzazione per uno dei prodotti più rappresentativi della cultura gastronomica italiana, soprattutto all'estero, oltre che un significativo aumento del valore economico per l'intera filiera" sostiene ancora la nota di Anicav.

 

Di questo si è discusso il 30 marzo 2023 durante un dibattito organizzato in occasione dell'importante fiera dedicata al mondo agroalimentare, Cibus Connecting Italy a Parma, a cui hanno partecipato Anicav, Coldiretti Campania e Italia Ortofrutta.


In termini numerici: sono destinate alla produzione di pomodoro pelato circa 950mila tonnellate di prodotto trasformato nelle cinque regioni dell'area Igp - Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise e Puglia - con un fatturato che sfiora 1,5 miliardi di euro, di cui oltre 1 miliardo deriva dall'export

 

Pertanto, secondo Anicav, la nuova Indicazione geografica andrebbe certamente a collocare il Pomodoro Pelato di Napoli tra i prodotti Dop-Igp più conosciuti e venduti insieme a Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma, Mozzarella di Bufala Campana e Aceto Balsamico. Eppure, oggi con questi numeri il pomodoro pelato è pari a circa il 10% del pomodoro trasformato.

 

Negli anni il pelato ha perso terreno rispetto alle altre conserve di pomodoro - passata, polpa e cubettato su tutte - e ora si presenta coma una sorta di nicchia da tutelare, molto più venduta all'estero che non sul mercato domestico. 


"Accogliamo con favore l'entusiasmo e il completo sostegno espressi oggi dal mondo agricolo - ha dichiarato Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav -. La sinergia di tutta la filiera è fondamentale per arrivare a questo importante obiettivo e superare inutili campanilismi. Ribadiamo il nostro pieno sostegno al Comitato Promotore guidato dal presidente Lino Cutolo e aspettiamo con grande fiducia di vedere completato un percorso che potrà dare nuova spinta ai consumi, purtroppo in calo rispetto ad altre tipologie di conserve di pomodoro, di una vera e propria eccellenza dell'agroalimentare italiano".

 

Italo Santangelo, esperto di prodotti tipici, ci ha riferito "L'istruttoria è ancora in corso ed occorrerà attendere l'esito dell'esame delle ultime osservazioni al Disciplinare inviate dall'Italia ai servizi della Commissione Europea, la quarta tornata, avvenuta poco più di una settimana fa".

 

"Siamo certi - ha sottolineato invece De Angelis - che l'Igp porterà grandi vantaggi non solo al mondo industriale, ma anche a tutti i produttori agricoli delle aree vocate alla coltivazione del pomodoro allungato. Oggi, tutti insieme, abbiamo ribadito l'importanza di andare uniti nella stessa direzione, nell'interesse dell'intera filiera, a sostegno di un prodotto emblema del made In Italy nel mondo".