Ancora opportunità dalle regioni per gli imprenditori agroalimentari ed agricoli. In Regione Campania è stata pubblicata la preinformativa del secondo bando della Tipologia d'Intervento 4.2.2 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 che riserva 13 milioni di cofinanziamento ai progetti delle piccole imprese agroalimentari neocostituite a patto che propongano investimenti fortemente innovativi nei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.

 

Mentre la Regione Sardegna, con l'approvazione della Finanziaria regionale, apposta complessivamente ben 13,2 milioni di euro per i premi regionali riservati alle aziende cerealicole che aderiscono ai contratti di filiera del grano duro, riuscendo a coprire l'overbooking delle trascorse annualità e garantendo il premio fino al 2025.

 

Le iniziative delle regioni in questa fase sono sempre più spinte a realizzare nuove opportunità nell'accompagnare le imprese verso la nuova Pac.

 

Campania, 13 milioni per le piccole imprese innovative

"Ancora 13 milioni per l'agricoltura campana, risorse dedicate all'innovazione delle piccole imprese agroalimentari della nostra regione - spiega l'assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo - una Misura dedicata all'impegno e all'intraprendenza delle giovani generazioni impegnate nel settore agricolo, nella direzione tracciata dal presidente Vincenzo De Luca. Lavoriamo uniti per costruire il futuro dell'agricoltura campana, dando fiducia a chi sceglie di investire sull'innovazione, sulla sostenibilità e sul ricambio generazionale".

 

"Questo bando - continua l'assessore Caputo - ha una dotazione finanziaria di 13 milioni di euro per le imprese neocostituite con fatturati di modesta entità. Una Misura che mira a stimolare processi di digitalizzazione aziendale, mediante l'utilizzo delle più moderne tecnologie e lo sviluppo di canali commerciali come l'ecommerce, nonché tecnologie utili a favorire la tracciabilità dei prodotti agricoli trasformati".

 

Il secondo bando sarà aperto dopo la pubblicazione della graduatoria definitiva del primo bando e resterà aperto per 45 giorni. La spesa massima ammissibile complessiva è di 250mila euro, con contributo a fondo perduto del 60%.

 

Si tratta di una Misura che riguarda i processi di lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e punta ad avere un'incidenza positiva sulle filiere strategiche della regione. "L'obiettivo principale - conclude Caputo - è quello di favorire la nascita di nuove realtà, soprattutto nelle aree interne, con l'intento di accorciare le distanze tra imprese, fornitori e clienti, garantendo la resilienza delle piccole realtà imprenditoriali e consentendo il mantenimento in vita di tessuti economico sociali dei singoli territori, anche dei più marginali".

 

Sardegna, 13,2 milioni per il grano duro

La cerealicoltura sarda può tirare un sospiro di sollievo, dalla Finanziaria arrivano quasi 11 milioni di euro. Grazie ad un emendamento fortemente voluto da Coldiretti Sardegna si garantirà il premio per le aziende che producono grano duro ed hanno aderito ad un accordo di filiera.

 

I 10,8 milioni di euro appostati con la Legge Finanziaria regionale per il 2023 approvata il 1° febbraio andranno a sommarsi ai fondi già stanziati, per un totale di 13,2 milioni di euro che consentiranno di recuperare le domande entrate in graduatoria ma non finanziate per mancanza di fondi delle precedenti annualità (fino al 2022) oltre a garantire il premio anche per le annualità 2023, 2024 e 2025.

 

"Un intervento che consentirà di liquidare le domande in graduatoria bloccate per assenza di fondi nonostante i cerealicoltori avessero adempiuto agli impegni richiesti" sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu.

 

La Sardegna vent'anni fa, nel 2004, coltivava a grano duro circa 100mila ettari di superficie (96.710 ettari), oggi siamo a circa 31mila e 800, -67% (elaborazioni Coldiretti Sardegna sui dati del Censimento 2021).

 

"Già prima dello scoppio della guerra in Ucraina abbiamo presentato in Regione insieme all'Anbi il progetto Ri-coltiviamo la Sardegna, che necessità di un contributo regionale di 20 milioni di euro garantendo un contributo di 200 euro/ettaro per coltivare 100mila ettari di terra infrastrutturati per l'irrigazione ma oggi incolti - ricorda il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Un progetto che guarda al futuro e che prevede anche gli accordi di filiera con gli allevatori per il consumo di mangimi made in Sardinia che potrebbero usufruire pure dei denari del Pnrr previsti proprio per gli accordi di filiera".