Si sta chiudendo bene la raccolta delle olive del 2022 con una produzione di olio che è in linea con quella dello scorso anno.

 

È quanto emerso la scorsa settimana nel corso della giornata mondiale dell'olivo, dove sono stati dati i primi numeri di quest'annata che si era aperta con molte preoccupazioni, ma che sta andando bene.

 

Al momento, con i frantoi ancora aperti, le produzioni registrate sono simili a quelle del 2021, con un olio di qualità elevata grazie anche allo scarso attacco della mosca dovuto alle alte temperature estive e autunnali.

 

Anzi, secondo alcune stime del Consorzio dell'Olio Extravergine Toscano Igp, c'è anche la possibilità che la produzione del 2022 segni un aumento del 15-20% rispetto allo scorso anno.

 

E sono già 500 le tonnellate certificate come Dop o Igp e tra queste l'olio Igp Toscana sta facendo registrare un primato nazionale di produzione con 3mila tonnellate certificate lo scorso anno e un valore in crescita.

 

Infatti il valore al consumo dell'olio Igp Toscana nel 2021 è arrivato a 46 milioni di euro e quello dell'export di 41 milioni, valori che segnano rispettivamente un aumento del 18,6% e del 25,1% in confronto ai dati del 2020.

 

L'annata 2022 comunque ha avuto anche le sue difficoltà, in particolare nelle zone dove si è fatto più sentire l'impatto della siccità, che ha fatto disegnare una mappa dell'andamento della produzione a macchia di leopardo.

 

Un altro dato interessante di quest'anno è stato l'aumento delle rese al frantoio, fenomeno legato anche alla scarsità di pioggia che si è protratta anche nella prima parte dell'autunno e che ha ammortizzato almeno in parte gli aumenti dei costi per la molitura.

 

Quindi nel complesso la produzione dell'olio in Toscana tiene, e sta reggendo alle avversità climatiche e ai rincari di energia e materie prima, anche se ovviamente questi 2 aspetti sono assolutamente da non sottovalutare.

 

Altrettanto alta deve rimanere l'attenzione anche sulle problematiche fitosanitarie, che non sono rappresentate solo dalla mosca olearia.

 

Altri parassiti vecchi e nuovi si stanno affacciando sull'olivicoltura regionale, come il rinchite delle olive, che è tornato a essere segnalato in alcune zone del Sud della Toscana, e la cimice asiatica, che può attaccare anche le olive, anche se l'entità dei danni che può causare è ancora sotto la lente dei ricercatori e dei tecnici.

 

Alto deve restare anche l'impegno per la promozione, e in quest'ambito, come ogni anno stanno partendo le selezioni per i migliori oli della Toscana Dop e Igp che dovranno rappresentare l'eccellenza degli extravergini toscani nel mondo.