"L'iscrizione dell'Olio Campania nel registro dell'albo Igp è una realtà. Se non vi saranno opposizioni da parte degli altri Stati europei, tra tre mesi sarà registrata l'Igp". Lo ha annunciato l'assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, dopo la pubblicazione della Domanda di Riconoscimento dell'Igp Olio Campania sulla Gazzetta Ufficiale Europea del 25 novembre 2022.

 

"È il primo passo per costruire finalmente una politica di filiera nel settore dell'olio di oliva nella nostra regione. Una opportunità straordinaria per valorizzare gli oli del territorio e i produttori campani con un marchio di tutela ampio" afferma Caputo. Terminata l'istruttoria da parte della Direzione Generale Agri dell'Unione Europea, ora non resta che attendere Bruxelles, chiamata a completare l'iter previsto dal Regolamento per la registrazione della denominazione.

 

"Il riconoscimento dell'Igp per l'Olio di Oliva Campania rappresenta un potenziale strumento di valorizzazione della produzione olivicola campana. La Campania - continua l'assessore Caputo - risulta la quarta regione olivicola italiana per quantità di olio prodotto e la sesta per superficie olivetata con 72.230 ettari". Ad oggi la produzione di olive in Campania ha raggiunto i 2,5 milioni di quintali, che rappresentano il 7,5% della produzione.

 

Comitato Promotore, risultato nonostante le contrarietà

"Inizia il percorso dell'Igp olio Campania - è il commento di Raffaele Amore, presidente regionale Cia e del Comitato Promotore del marchio -. La Cia Campania ha fortemente voluto e promosso tale risultato, nonostante la contrarietà di alcune realtà del mondo agricolo. Il riconoscimento ha dato ragione alla visione della Cia perché nell'attuale riforma della Politica Agricola Comune l'olivicoltura di qualità viene premiata".

 

Confagricoltura, sostenitori del progetto da primo momento

Antonio Casazza, presidente della Sezione Olivicola di Confagricoltura Campania, esprime la soddisfazione dell'intero sindacato regionale, su questo risultato: "Confagricoltura Campania accoglie favorevolmente il riconoscimento dell'olio della Campania con l'Indicazione Geografica Protetta. Dal primo momento la nostra Organizzazione ha sostenuto il progetto, tanto che io stesso sono tra i fondatori del Comitato Promotore rappresentanza di Confagricoltura Campania - ha dichiarato Casazza - Questo riconoscimento va a potenziare e migliorare un prodotto in seria difficoltà e a rafforzare il paniere della produzione agroalimentare della nostra regione".

 

Quanto pesa l'olio della Campania

Nell'annata di tremendo calo della produzione nazionale di olio di oliva, che segna un -37% a causa soprattutto della siccità, la Campania mantiene invariata la sua produzione. Lo comunicano Coldiretti Campania e l'Associazione dei Produttori Olivicoli Aprol Campania, commentando le stime di produzione di Ismea per il 2022, redatte in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol. La produzione stimata per l'annata corrente è di 10.853 tonnellate, ma va considerato che in alcune aree la raccolta è ancora in corso.


"La Campania - si legge nel Rapporto Ismea - si discosta dal resto del Meridione perché la flessione generalizzata delle altre province è compensata dalla buona annata della provincia di Salerno che, da sola, rappresenta oltre la metà della produzione regionale. In generale la produzione è stata penalizzata da siccità e alte temperature sia in fioritura e poi, a seguire, nella fase dell'allegagione. Nelle ultime settimane, però, a preoccupare i produttori sono stati i forti attacchi di mosca olearia che hanno causato oltre a un abbassamento qualitativo, anche una fortissima cascola che ha costretto ad accelerare la raccolta da parte degli olivicoltori".

 

In Campania - secondo le stime di Coldiretti e Aprol Campania - sono presenti oltre 74mila ettari coltivati ad oliveto, di cui il 5% circa con metodi di produzione biologica.

 

Più in generale - si evidenzia nel Rapporto Ismea - in Italia il 2022 verrà classificato come un'annata di scarica e siccità. La stima produttiva realizzata sulla base di osservazioni fatte agli inizi di novembre conferma le pessimistiche aspettative già espresse nei mesi scorsi e colloca la produzione della campagna nazionale 2022-2023 a 208mila tonnellate.