Una nuova realtà è nata nel mondo del vino toscano: il Consorzio di Tutela Dop Suvereto e Val di Cornia Wine.

Una realtà che vuol riunire e rilanciare la tutela e la promozione delle tre denominazioni di vini presenti sul territorio e già ben affermate sul mercato nazionale e straniero, ma che presentano ancora molte potenzialità da poter esprime e valorizzare.

Così abbiamo incontrato Nico Rossi, titolare dell'azienda Gualdo del Re, che è stato eletto presidente di questo nuovo consorzio, per farci raccontare cosa è stato fatto e cosa si vorrà fare.

Signor Rossi, da dove nasce l'esigenza di un nuovo consorzio di tutela?
"Nasce dal territorio attorno a Suvereto, dove le aziende hanno sentito la necessità di unirsi e allargare anche alla locale Docg, entro i cui confini ricade oltre il 70% della superficie vitata del territorio, l'attenzione fin lì rivolta alle due denominazioni Val di Cornia. Partiti sotto forma di associazione, la Suvereto e Val di Cornia Wine, nel giro di diciotto mesi abbiamo costituito un consorzio rappresentativo della quasi totalità dei produttori. Un risultato raggiunto grazie al supporto di tutte le istituzioni, che ringrazio a nome dell'intera filiera che rappresento. Il nostro primo atto formale è stata la richiesta di riconoscimento da parte del Mipaaf, indispensabile per svolgere quel ruolo in materia di tutela e promozione che la normativa comunitaria assegna ai consorzi".

Quale è il territorio compreso nel consorzio? Quante aziende e quanti ettari vitati conta?
"È il territorio della Val di Cornia, e della sua capitale enologica Suvereto. Siamo nel sud della provincia di Livorno, davanti all'Isola d'Elba. Da un punto di vista amministrativo le denominazioni tutelate ricomprendono l'intero territorio comunale di Sassetta e Monteverdi Marittimo, nonché la parte vocata alla viticoltura di quelli di Piombino, Campiglia Marittima e San Vincenzo. Oltre ovviamente al comune di Suvereto, sul cui territorio oltre alle denominazioni Val di Cornia insiste anche l'omonima Docg. Il tessuto produttivo dell'area è composto da oltre trenta aziende, con le 27 associate al Consorzio che coltivano circa 350 ettari di vigneti".

 

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Nico Rossi, presidente del Consorzio di Tutela Dop Suvereto e Val di Cornia Wine

 

E quali sono le tipologie di vini?
"La nostra produzione enologica si concentra sui vitigni a bacca rossa tipici del territorio, quali Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese. Sono questi, infatti, la base ampelografica delle due Docg Suvereto e Rosso della Val di Cornia. Il Val di Cornia Doc comprende invece uno spettro più ampio di vitigni presenti in zona, alcuni a bacca bianca come il Vermentino. Riguardo a quest'ultimo, attualmente imbottigliato come Igt, siamo già al lavoro per dargli una maggiore identificazione territoriale".

Al momento quindi il consorzio adotta i vecchi disciplinari delle tre denominazioni che erano già presenti?
". Si tratta dei disciplinari attualmente in vigore, della cui gestione il consorzio si fa carico con l'obiettivo di tutelare e promuovere le tre denominazioni locali. Certamente tra i compiti di maggior rilievo che spettano al nostro ente c'è quello di favorire la discussione tra le aziende a proposito di eventuali modifiche ai disciplinari perché siano in linea con un quadro produttivo ed enologico in continuo divenire. Il tutto, ovviamente, avendo sempre a cura il legame tra vino e territorio".

Quale è oggi il vostro mercato di rifermento?
"Oggi circa il 60% del vino prodotto in zona va all'estero, con ovvie differenze tra azienda e azienda. Questa rilevanza ci ha spinto ad inserire nel nome del consorzio la parola 'wine'".

Quali sono i progetti del nuovo consorzio?
"Promuovere il marchio, con eventi capaci di promuovere non solo i nostri vini, ma anche il territorio, ricercando un sostegno nella contribuzione comunitaria prevista. Intanto cominciamo con la presentazione ufficiale del consorzio a stampa e territorio, prevista a Suvereto l'11 dicembre 2021.

A livello di tutela abbiamo preso contatti con l'ente di controllo, al fine di organizzare al meglio il sistema di certificazione e verifica cui le denominazioni sono sottoposte. Abbiamo infine assunto un direttore, una persona esterna al nostro mondo produttivo che ha il compito di far funzionare il consorzio, cercare opportunità, coinvolgere le imprese. Pensiamo infatti sia importante che le aziende si concentrino solo sulla produzione, lasciando ad altri la gestione quotidiana del consorzio.

Ora però torniamo a lavorare, per uscire dalla crisi e far crescere questo territorio e i suoi vini. Le potenzialità ci sono".