La situazione si è rivelata critica due giorni fa per la ricaduta di cenere e lapilli sui centri etnei di Milo, Fornazzo, Trepunti, Giarre, Macchia di Giarre, Mascali, Riposto e Torre Archirafi. La Protezione civile regionale ha attivato i suoi funzionari della sede di Nicolosi e Catania per effettuare dei monitoraggi e sopralluoghi. Il presidente Musumeci ha annunciato una prima erogazione di un milione di euro a favore dei comuni colpiti e l'avvio delle procedure per l'acquisto di mezzi idonei all'asportazione della cenere.
"La pioggia di lapilli e l'enorme quantità di cenere che si è riversata sulla provincia etnea hanno determinato danni ingenti per il settore agricolo. Sono migliaia le aziende agricole - orticole, florovivaistiche e vitivinicole - che stanno pagando danni alle colture incalcolabili. Intere produzioni danneggiate in maniera irreversibile stanno mettendo in ginocchio le imprese già duramente provate da un anno di pandemia e di contrazione economica" afferma il presidente di Confagricoltura Catania, Giovanni Selvaggi.
"Le aree più colpite sono quelle della fascia pedemontana, ma anche Giarre, Acireale, Fiumefreddo, e ampie zone della piana di Catania. Si avvii immediatamente una ricognizione dei danni e chiediamo l'intervento dell'assessore all'Agricoltura della Regione Siciliana affinché la situazione catanese assurga ad emergenza nazionale" aggiunge Selvaggi.
"Il Governo nazionale deve disporre l'immediata sospensione di versamenti Inps, dei mutui agrari e cambiali per almeno un anno" sottolinea il presidente di Confagricoltura Catania, secondo il quale "Serve essere concreti: non vogliamo promesse, ma misure immediate visto che ancora aspettiamo i soldi per i danni dell'alluvione del 2018. Invito gli agricoltori a segnalare agli uffici di Confagricoltura Catania e provincia danni e disagi", conclude Selvaggi.