"Pasta La Tosca è un altro traguardo della nostra azione per valorizzare la Toscana, in tutti i suoi aspetti: economici, ambientali, produttivi - dichiara Francesca Gatteschi, direttore acquisti di Unicoop Firenze -. E perché no, culturali, visto il ruolo che un piatto di pasta riveste nella nostra tradizione e identità. Un semplice pacco di pasta può contenere molto: Tosca è semola e tradizione, Toscana e dignità del lavoro, filiera locale e cibo sicuro, frutto di un ambiente tutelato con i criteri di un'economia sostenibile".
La filiera della pasta La Tosca segue un disciplinare rigido che individua non solo le zone di coltivazione, ma anche varietà e sementi utilizzabili, criteri attenti alla biodiversità e alla valorizzazione del suolo, regole di concimazione e diserbo, divieto di utilizzo di prodotti che contengono glifosate su tutta la superficie dove cresce il grano destinato a questa pasta in ogni fase della coltivazione. Il grano coltivato fra Livorno e Grosseto viene lavorato in un molino della zona della costa e il passaggio dalla semola alla pasta avviene in un pastificio della zona di Lucca; La tosca è anche traccibile grazie al codice Qr sulle confezioni. Una filiera sostenibile non solo per l'ambiente ma anche per l'economia del territorio: riconosce infatti ai produttori un giusto prezzo e un'equa remunerazione.
"Investire sulla filiera toscana significa dare valore tanto al prodotto quanto ai nostri produttori agricoli che hanno terreni, esperienza e competenze - sottolinea Massimo Carlotti, presidente della cooperativa Terre dell'Etruria -. Il nostro progetto garantisce a chi coltiva il giusto prezzo, offrendo così i mezzi per investire e una prospettiva per il futuro. Si può fare, a piccoli passi, ma potenziale ce n'è".
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Fonte: Unicoop Firenze