E così, dopo la protesta dei giovani agricoltori in Francia alla fine di settembre, della lunga marcia dei trattori in Olanda, fermamente contrari all'ipotesi di un taglio del 50% della popolazione zootecnica, ora tocca alla Germania. Gli agricoltori tedeschi stanno organizzando per il prossimo 22 ottobre a Bonn una esibizione muscolare sulla scorta degli oltre 2.500 trattori che nella vicina Olanda hanno marciato da tutto il paese verso L'Aja, sede del governo e del Parlamento.
Molti agricoltori chiedono una manifestazione analoga in Germania, sulla scorta appunto degli esiti di quella olandese, che ha portato il ministro dell'Agricoltura dei Paesi Bassi a prendere le distanze dalla protesta di imporre una drastica riduzione dei capi allevatori, difendendo di fatto l'impegno ambientalista degli agricoltori.
Lo stesso presidente dell'Associazione degli agricoltori tedeschi (Ddb), Joachim Rukwied, giustifica un'azione dimostrativa - naturalmente pacifica - per dissentire su quanto vorrebbe imporre Berlino in materia di fitofarmaci, fertilizzanti e soluzioni contro la proliferazione degli insetti.
Soluzioni troppo restrittive, che hanno fatto perdere la pazienza al mondo agricolo, determinato appunto a far sentire la propria voce nel corso di una manifestazione a Bonn, davanti al ministero federale dell'Alimentazione e dell'agricoltura.
Gli agricoltori, da parte loro, potrebbero contare su una posizione di benevolenza da parte dei cittadini. "Le reazioni della popolazione - dichiara Rukwied - mostrano anche molta comprensione delle condizioni degli agricoltori. I cittadini vogliono una buona agricoltura domestica, che deve anche tener conto della politica e della legislazione".
Manifestazioni su scala locale dovrebbero svolgersi su tutto il territorio tedesco e, con ogni probabilità, tenersi contemporaneamente anche in Francia e in Belgio. L'Associazione agricola renana (Rlv) ha già programmato in anticipo una manifestazione il 14 ottobre, sempre a Bonn.
Sono segnali di un profondo disagio del mondo agricolo, che probabilmente presenta situazioni di difficoltà anche in Italia, dove però risulta pressoché impossibile organizzare una manifestazione di piazza a difesa dell'agricoltura e in piena condivisione tra le forze sindacali agricole. Ma in Francia, Germania e Olanda c'è forse una maggiore unità, che si traduce in un dialogo spesso più proficuo a tutela degli agricoltori.