Un confronto che porrà l'accento su temi particolarmente attuali, come la problematica della volpatura, che sarà affrontata grazie all'intervento del docente di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Cattolica Vittorio Rossi. Un quadro della situazione per ragionare anche sulle prospettive di controllo e sulle varietà di grano duro consigliate in base alle caratteristiche dei nostri territori.
A presentarle, illustrandone i vantaggi, sarà Giorgio Mazzoni, responsabile agronomico e filiere di Terrepadane, mentre a Marco Cappelli, responsabile cereali e mangimi del consorzio, spetterà approfondire i contratti di coltivazione di Terrepadane. Nel 2019 si è registrata un'ulteriore crescita del 20% rispetto allo scorso anno, con il conferimento oltre 50mila tonnellate di cereali, tra convenzionali e bio.
"I contratti di coltivazione Terrepadane – spiega al riguardo Cappelli – consentono sbocchi commerciali sicuri con aziende di primaria importanza, prezzi chiari da listini ufficiali e condizioni di ritiro trasparenti. Rappresentano inoltre per le aziende una maggiore renumerazione e offrono un disciplinare di coltivazione con indicazioni tecniche accurate e l'assistenza di un agronomo qualificato del Consorzio agrario".
Di particolare rilievo la presenza al convegno della multinazionale italiana Barilla che sarà rappresentata da Emilio Ferrari, responsabile acquisti per grano duro e semola del gruppo, il quale si concentrerà soprattutto sulle prospettive economiche della coltura.
Non mancherà una riflessione sul clima e sulle difficoltà che ha generato al grano duro anche nell'ultima stagione, distintasi per un autunno e un inverno siccitosi cui è seguita una primavera eccessivamente piovosa con temperature troppo basse.
Le conclusioni saranno affidate al Direttore generale di Terrepadane Dante Pattini, mentre ad aprire i lavori sarà il presidente Marco Crotti.
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