Forlì centro mondiale della cooperazione vitivinicola per un giorno.
Lunedì 8 ottobre si è tenuta, presso lo stabilimento forlivese di Caviro, una tavola rotonda in vista del Forum mondiale delle cooperative vitivinicole, in programma il 24 e 25 aprile 2019 in Brasile. Oltre alla padrona di casa Caviro, erano presenti alcune delle più importanti cooperative di produzione vinicola mondiale, ovvero la francese Vinadeis, l'argentina Fecovita, le brasiliane Cenecoop e Aurora e la catalana Cevipe.

La giornata è stata l'occasione per discutere delle questioni aperte sul settore vitivinicolo, con la prosecuzione allo stabilimento di Caviro a Faenza, dove sono lavorati i sottoprodotti della filiera, producendo energia e nuove materie prime da immettere sul mercato.
Nell'ultimo anno, questo processo ha coinvolto 540mila tonnellate di materiale, trasformate in 200mila tonnellate di nuovi prodotti, in particolare alcol e fertilizzanti.
Questo modello di economia circolare, sul quale Caviro ha investito oltre 100 milioni di euro dal 2012, ha suscitato particolare l'interesse delle altre cooperative internazionali intervenute nella giornata.

"E' importante sottolineare che come cooperative vinicole ci incontriamo in modo volontario – commenta il presidente di Caviro Carlo Dalmonte - L'anno scorso siamo stati in Francia a Narbonne e nel 2019 andremo in Brasile, sempre con l'obiettivo di trovare vie comuni per affrontare temi fondamentali per tutti noi, ovvero dall'economia circolare al controllo intelligente dell'offerta, dal contrasto all'illegalità alla regolamentazione internazionale. Quando si condivide un mercato, è importante mantenere un alto confronto a livello organizzativo, perché ci si possa coordinare e muoversi insieme. C'è rispetto reciproco e un riconoscimento di valori e regole condivise, in pratica cooperazione, un modello vincente su larga scala".

"L'idea di base di incontri di questo tipo - spiega Joel Castany, presidente della cooperativa Vinadeis - è quella di mettere in contatto alta cooperative tra loro simili, vicine per modello, storia, obiettivi, che riflettano e agiscano in maniera congiunta, orientandosi al futuro e al bene dei soci. Caviro ci ha colpito molto per due motivi. Il primo è il livello di leadership raggiunto sul mercato grazie al marchio Tavernello e per secondo il sistema di gestione dei sottoprodotti. Nessuno possiede un'organizzazione così evoluta per quanto riguarda la gestione degli scarti. Dobbiamo studiare questo modello e imparare a metterlo in pratica, è la sola via per mantenere competitività sul mercato e dimostrare alla società che siamo cooperative che lavorano in modo virtuoso, attente all'ambiente e al bene comune".