Importanti novità istituzionali dal Piemonte con la riconferma di Roberto Barbero alla guida della Cia Torino, mentre in Veneto l'andamento della vendemmia e dei prezzi delle uve è a luci e ombre. Qui le principali notizie della settimana.


Piemonte

Cia Torino, Roberto Barbero riconfermato presidente provinciale
Roberto Barbero, 51 anni, imprenditore agricolo di Scalenghe a capo di un'azienda orticola con produzioni a pieno campo e tunnel freddi destinate all'ingrosso, è stato riconfermato presidente provinciale della Cia - Agricoltori italiani di Torino, al termine dell'assemblea elettiva provinciale.

Si inserisce nel percorso congressuale che la Confederazione sta compiendo a livello territoriale per il rinnovo di tutte le cariche direttive in vista della VII assemblea elettiva nazionale 'Agricoltura, innovare per un futuro sostenibile' e giunge al termine di un 2017 che ha visto la Cia celebrare i quaranta anni di attività.
"L'agricoltura italiana vive un momento di importanti cambiamenti - ha sottolineato Barberoper rispondere ai nuovi bisogni globali e alle bizzarrie di un clima sempre più imprevedibile. In questo contesto credo sia importante orientare gli investimenti pubblici verso il sostegno ai giovani e all'innovazione, la difesa di chi opera con difficoltà in aree svantaggiate e il recupero delle terre abbandonate anche attraverso operazioni di filiera".


Veneto

Uva, calo della produzione e prezzi in crescita
La vendemmia 2017 per tutto il territorio nazionale è stata caratterizzata da un clima sfavorevole, con gelate primaverili e torride temperature estive, che ha influito negativamente sulla quantità vitivinicola italiana. Se a livello medio italiano il calo si attesterà per oltre 15 milioni di ettolitri rispetto al Veneto, la diminuzione si dovrebbe attestare a un -20% netto, pari a una produzione complessiva di circa 8,1 milioni di ettolitri. Le quotazioni delle uve in Veneto sono quasi tutte in rialzo rispetto al 2016, anche in conseguenza del forte calo di produzione registrato e anche per la decisa spinta in avanti dell'export del vino regionale. Il rialzo medio è dl 22,6%.

Continua la crescita del fenomeno Prosecco, con crescite esponenziali per superfici interessate dalla Glera, principale cultivar della denominazione.