In Calabria - come segnalato recentemente da AgroNotizie - la nuova Igp regionale per l'olio di oliva extravergine non prevede l'imbottigliamento in via esclusiva nei confini regionali. Questo aspetto del disciplinare di produzione è stato il frutto di una scelta sofferta del Comitato promotore dell'Igp, che ha ravvisato nella eccessiva scarsità di imbottigliatori presenti in regione la necessità di rinunciare all'esclusiva del confezionamento sul territorio della Calabria, al fine di evitare che solo una piccola parte dell'olio potesse essere valorizzata.
E al tempo stesso - per le indicazioni geografiche - la pratica dell'esclusiva realizzazione di tutte le fasi produttive su un medesimo territorio è per altro scoraggiata da Bruxelles.
Ma Coldiretti Calabria non ci sta e lancia: "Produttori olivicoli, frantoiani, imbottigliatori, consumatori di tutta la Calabria uniamoci".
E' questa l'iniziativa che l'organizzazione agricola ha promosso e lanciato con una petizione rivolta al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio ed al Consorzio di tutela olio di Calabria Igp, volta ad ottenere la modifica del disciplinare di produzione dell'olio che Coldiretti giudica iniquo, perchè consente l'imbottigliamento su tutto il territorio dell'Unione Europea.
"Con questo strumento di democrazia diretta – commenta Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – vogliamo rendere protagonista l’intera filiera olivicola che ama la Calabria".
Coldiretti Calabria, in particolare, chiede di procedere alla modifica del Disciplinare di produzione dell'Igp olio di Calabria, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L.345 del 20 dicembre 2016, prevedendo che la zona d'imbottigliamento sia esclusivamente individuata entro i confini amministrativi della regione Calabria, così come già previsto dal disciplinare condiviso in sede di pubblica audizione il 9 luglio 2014 e come previsto dal decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana n°158 del 10 luglio 2015, con cui era stata autorizzata la protezione transitoria.
"E’ una richiesta – ribadisce Coldiretti Calabria in una nota – che fonda la sua motivazione nella esigenza di trattenere maggiore valore aggiunto sul territorio regionale, a vantaggio della filiera olivicola, di agevolare le attività di controllo e di non favorire la delocalizzazione con l’esportazione del lavoro".