Durante l'estate appena trascorsa, l’Italia ha scoperto uno dei possibili effetti del cambiamento climatico: la devastante siccità che ha colpito la penisola, infatti, tra le altre cose ha ridotto gli alvei dei grandi fiumi a distese di sabbia e ghiaia solcate da qualche timido rigagnolo d'acqua. Quest'evento, che rischia purtroppo di divenire sempre meno episodico, ha intaccato in maniera ragguardevole il comparto agricolo, che non a caso, stando ai dati Istat, utilizza ben il 46,8% dell'acqua disponibile.
Sono necessarie iniziative rivolte agli operatori del settore affinché gli stessi possano gestire in maniera oculata questo prezioso bene, senza che ciò vada ad intaccare la qualità dei prodotti di un settore la cui produzione annua vale ben 2,6 miliardi di euro.
“Riflettiamo a lungo prima di stabilire il tema del convegno annuale, iniziativa che per noi ha un'importanza assai rilevante”, spiega Domenico Spinola, presidente di Assoiride. “La prolungata mancanza di pioggia verificatasi durante l'estate ha rimarcato la necessità di sensibilizzare associati e addetti del settore in merito ad una gestione intelligente delle risorse idriche”.
“Un uso accorto dell'acqua, oltre ad essere un'azione rispettosa nei confronti dell'ambiente che ci circonda, può inoltre portare gli operatori ad avere un ritorno economico considerevole”, conclude la vicepresidente dell'associazione Maddalena Pizzo.
L'evento è patrocinato dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Treviso. Da ricordare, inoltre, che la partecipazione allo stesso da parte di iscritti all’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali dà diritto a 0,50 Cfp per la formazione professionale continua.
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Fonte: Assoiride