E' stato così stabilito di trasferire fino a un massimo del 4,2% dei fondi dal Primo pilastro, che si occupa di sostegno diretto al reddito e aiuti accoppiati, al Secondo pilastro, che invece fa riferimento alle politiche per lo sviluppo rurale, al primo insediamento, al sostegno delle aree svantaggiate e al biologico.
Il prossimo 1° agosto la Francia notificherà la propria decisione alla Commissione europea e le condizioni per l'attuazione del trasferimento dei fondi saranno discusse con le regioni, che sono responsabili dal 2013 della gestione di una parte del Secondo pilastro della Pac.
L'esigenza di trasferire i fondi deriva da una combinazione di fattori: un'iniziale sovra-programmazione, dettata dalla necessità di ridurre il rischio di sottoutilizzazione, a causa del ritardo nella programmazione della Pac 2014-2020; l'estensione del campo di applicazione ai beneficiari dell'indennità compensativa nelle aree svantaggiate; il rafforzamento della parte dell'Ue nel cofinanziamento; aumento di dispositivi come l'assicurazione sulle colture o nel settore biologico.
A causa di questo trasferimento, il pagamento redistributivo nel Primo pilastro (che tiene conto delle specificità delle piccole e medie imprese agricole), sarà mantenuto al 10% nel 2018, come stabilito dai rappresentanti del mondo agricolo, in modo da valutare l'efficacia dell'azione.
Il ministro ha sottolineato che queste scelte sono motivate dal desiderio che i fondi della Pac siano utilizzati integralmente dall'agricoltura francese, con particolare attenzione alle zone più svantaggiate e ai settori più fragili come l'allevamento, cercando dunque di assistere meglio i diversi modelli di produzione.
Per il ministro dell'Agricoltura e dell'alimentazione francese, Stéphane Travert, "la coerenza politica e finanziaria delle decisioni da prendere, sia in termini di fondi della Pac sia rispetto ai titoli nazionali, è un prerequisito per la credibilità della Francia nei confronti dei partner europei, in particolare in vista della negoziazione della prossima Pac".
"Scelte a breve termine - ha proseguito Travert - non devono perdere di vista gli obiettivi a medio termine definiti dagli Stati generali del cibo, perché tali obiettivi sono parte di un nuovo dialogo responsabile, che costruirà le strategie per il cambiamento dei modelli agricoli. E questo in modo che gli agricoltori possano vivere con dignità del loro lavoro e che i consumatori possano scegliere una dieta sempre più sana, sicura e sostenibile".