E dopo i saluti del sindaco Alessandro Tambellini e del presidente della provincia Luca Menesini, che tra l'altro vantano il fatto di aver frequentato l'istituto agrario il primo come insegnante e l'altro come studente, si sono aperti i lavori a cominciare dall'intervento di Luca Sani.
La Toscana, secondo Sani, è un punto di riferimento dell'agricoltura nazionale. L'espressione della qualità dal punto di vista agroalimentare. Una qualità non legata esclusivamente al prodotto, ma a ciò che esso esprime: paesaggio, territorio, cultura, tradizione.
"Con più Toscana c'è più agricoltura italiana" ha affermato il presidente della Commissione Agricoltura, sottolineando anche l'importanza dei prodotti regionali per il settore delle esportazioni.
Nel mondo i prodotti italiani e toscani sono richiesti e, rafforzando questa immagine che lega territorio e qualità, è possibile dare più forza all'export agroalimentare che complessivamente tocca i 38 miliardi di euro, una delle voci più importanti della bilancia commerciale.
Un settore quello delle esportazioni che ora dovrà affrontare le nuove incognite aperte dalla Brexit e dal protezionismo americano.
Incognite su cui il commissario europeo Phil Hogan si è detto ottimista. I rapporti con la Gran Bretagna sono sempre ottimi, secondo Hogan, che ricorda anche che una legge britannica prevede che almeno il 40% dei prodotti che arrivano sui mercati del Regno Unito debbano essere di importazione. Un aspetto che non può non rassicurare.
Riguardo la nuova politica protezionista di Trump, Hogan, spera che i dazi decisi non siano eccessivi, ma soprattutto conta sulla richiesta di prodotti di qualità che i cittadini statunitensi hanno sviluppato in questi anni e che ha portato a una crescita delle esportazioni alimentari verso il paese di più dell'11% solo nel 2016.
L'intervento di Hogan si è poi spostato sul tema della Pac, ritenuta uno strumento straordinario senza il quale non sarebbe stato possibile raggiungere i risultati che l'Europa ha conseguito in agricoltura in termini di posti di lavoro e di qualità dei prodotti.
E sempre riguardo alla Pac, il commissario europeo si è detto disponibile a prendere in considerazione la richiesta del governatore della Toscana Enrico Rossi, che in questi giorni aveva chiesto di condizionare i finanziamenti della nuova Pac al rispetto della tutela e delle regole del lavoro, come riportato in questi giorni su AgroNotizie.
La programmazione della nuova Pac è stata anche il tema centrale dell'intervento di Marco Remaschi, assessore regionale all'Agricoltura.
Per Remaschi la nuova politica agricola dovrebbe guardare all'agricoltore non solo come produttore, ma anche come protagonista per la tutela delle risorse naturali del territorio e degli equilibri idrogeologici.
E per fare questo il primo obiettivo della nuova Pac dovrà essere quello di garantire un equo tenore di vita agli agricoltori e i territori rurali non dovranno essere pensati solo come luoghi di produzione, ma anche come luoghi dove vivere, fare turismo e impresa.
Un aspetto quello dell'agricoltore come custode del territorio sentito anche dal presidente dell'Accademia dei Georgofili Giampiero Maracchi, per il quale l'agricoltura del domani dovrà offrire una soluzione concreta al cambiamento climatico, ad esempio dando il suo contributo nella produzione delle energie rinnovabili.
Secondo Remaschi poi sarà importante per l'Italia che venga superato il solo criterio della Sau nella ripartizione delle risorse fra gli Stati membri, e vengano introdotti nuovi indicatori e nuovi criteri capaci di qualificare un'agricoltura come la nostra che si sviluppa in larga parte su terreni montani e collinari.
Altri punti strategici per le nuove politiche, secondo l'assessore, saranno i temi dell'occupazione, del ricambio generazionale in agricoltura e della semplificazione burocratica.
E a cornice dell'evento, un gruppo di butteri a cavallo gestiva una mandria di vacche maremmane sotto gli spalti delle mura di Lucca. Un'esibizione voluta dall'assessore Remaschi per mostrare ai partecipanti un aspetto concreto e scenografico di quello che la tradizione rurale toscana può dare.