Il mondo del latte è da tempo alle prese con una profonda crisi della quale si parla forse poco, ma che grazie alla "giornata del latte" (milk day per gli amanti degli inglesismi) che si è svolta a Milano ha riportato l'attenzione dei media su questo tema centrale per la nostra agricoltura.
Della crisi del latte e dell'immobilità di Bruxelles, sorda agli appelli degli allevatori, si occupa il 28 maggio “Libero” con una breve nota.
Della giornata del latte si inizia a parlare il 30 maggio sulle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” che punta l'attenzione sul calo dei consumi, una delle componenti della difficile situazione di questo settore.

Un'etichetta per il latte
Ma la notizia che più cattura l'attenzione dei quotidiani è l'annuncio del decreto con il quale si vorrebbe inserire in etichetta la provenienza del latte. Un obbligo che si vorrebbe estendere a tutti i prodotti lattiero caseari, dallo yogurt alle mozzarella, come spiega “Repubblica” del 31 maggio.
Sulle etichette fa molto affidamento il “Corriere della Sera”, descrivendole come l'ancora di salvezza del nostro latte.

Il primo giugno è “Il Sole 24 Ore” che torna sull'argomento delle etichette aggiungendo la notizia, anticipata dal premier Matteo Renzi, che nella Legge di Stabilità 2017 anche gli agricoltori potranno accedere ai fondi di rotazione.
Smorza un po' gli entusiasmi per le nuove etichette “La Stampa” del primo giugno ricordando che per la loro applicazione bisogna attendere il via libera della Commissione europea.

Dai mercati, nel frattempo arriva qualche segnale positivo con il prezzo del latte che torna a salire. Lo conferma una breve nota pubblicata il 31 maggio da “Il Sole 24 Ore”.

Tra caporalato e scadenze
Fra le emergenze da affrontare continua ad esserci la lotta al caporalato contro il quale prende il via un nuovo piano di contrasto del quale parla “Avvenire” del 28 maggio. Piano che prevede la nascita di un Ispettorato nazionale per contrastare lo sfruttamento del lavoro nei campi, come spiega nello stesso giorno la “Gazzetta del Sud”.

Non si tratta di un'emergenza, ma si avvicinano i termini per il pagamento, quando dovuto, dell'imu sui terreni, il cui acconto va versato tenendo conto delle nuove regole descritte il 30 maggio da “Il Sole 24 Ore”.
Un'altra scadenza in avvicinamento, è “Italia Oggi” del 31 maggio che ne parla, è quella per le polizze assicurative agevolate.

Si allontana invece l'appuntamento con il registro vitivinicolo in formato elettronico che dal 30 giugno slitta a fine anno, come si apprende dalla “Nuova Ferrara” del 29 maggio.
Slitta anche la riforma dei voucher, scrive “Il Sole 24 Ore” del primo giugno, che prevede per l'agricoltura procedure più snelle per la tracciabilità.

I mercati
Sui mercati si registrano alcuni record, come quello segnato dal grano duro per il quale si attende una produzione di 4,7 milioni di tonnellate, come anticipa “Il Sole 24 Ore” del 28 maggio.
Ancora da “Il Sole 24 Ore” in questo caso del 27 maggio, giunge la notizia che anche la soia si appresta a registrare un record mentre si profila una scarsa disponibilità di oli vegetali.

E' crescita poi per la produzione di olio in Friuli Venezia Giulia, Regione che deve però fare i conti con una rete di vendita inadeguata, denuncia che viene dalle pagine del “Messaggero Veneto” del 29 maggio.
Risultati positivi che in qualche caso sono messi a repentaglio dalle avversità atmosferiche come le recenti piogge e grandinate che si sono abbattute in varie località. In dieci anni, si legge su “Brescia Oggi” del 30 maggio, l'agricoltura ha pagato al maltempo un tributo di ben 14 miliardi di euro.

Ricerca e innovazione
Non manca lo spazio per alcune "curiosità", come l'affermarsi dell'impiego dei droni per monitorare i vigneti, esperienze della quali parla “Il Trentino” del 28 maggio. “Il Messaggero” del 30 maggio si occupa di un'interessante ricerca che grazie alle nuove acquisizioni sui meccanismi della fotosintesi inversa consente di ottenere energia e materie prime da prodotti di scarto.

Un possibile aiuto alla sempre maggiore richiesta di cibo è l'argomento affrontato dal “Corriere della Sera” del 29 maggio con un'intervista a Sanjaya Rajaram, agronomo indiano vincitore World food prize 2014, che ha sviluppato circa 500 nuove varietà di grano adatte ad ambienti diversi, che abbinano alta resa e miglior resistenza alle malattie oltre alla tolleranza alle alte temperature e resistenza allo stress idrico.

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