Il Consorzio del Pignoletto Emilia Romagna è nato nel 2013 e raggruppa 8mila viticoltori, per un totale di tremila ettari coltivati. Il Consorzio Vini Colli bolognesi, nato nel 1971 e rappresenta il 90% dei produttori, al servizio di tutela della qualità dei vini dei Colli. Entrambi erano insieme allo stesso stand, al Vinitaly, presso il Padiglione Emilia Romagna. AgroNotizie ha incontrato il direttore di entrambi i consorzi, Giacomo Savorini, trattando temi come i mercati, l’export, l’e-commerce e internet.

Quali sono le vostre prospettive per l'export in futuro? Su quali mercati potenzialmente interessanti intendete concentrare gli sforzi a livello commerciale?
"Per quanto riguarda il Consorzio del Pignoletto Emilia Romagna, per quest’anno parliamo di 12 milioni di bottiglie prodotte, con una quota export del 35%. I margini sono in crescita, puntiamo a raddoppiare gli ettari in produzione del Pignoletto, che sta acquisendo sempre più notorietà sui mercati esteri. I mercati più importanti sono Stati Uniti, Canada e Sud Est Asiatico. Per quanto riguarda il Consorzio dei Colli la quota è del 10%, con la Germania come mercato essenzialmente principale, gli Stati Uniti, trainati dal Texas e la Russia, dove speriamo si riprenda il rublo per tornare a livelli di acquisti importanti".

Qual è il vostro approccio al tema del vino digitale e sul rapporto tra vino e internet?
"Chiaramente la comunicazione e il marketing dei vini che tuteliamo rappresentano un punto importante della nostra attività. Attraverso i siti web istituzionali e con i social network, dove siamo ben presenti, cerchiamo di raggiungere una platea sempre più ampia di potenziali interessati ai vini. L'utilizzo di internet è sicuramente più per il marketing e il valore della comunicazione che per le vendite. Certamente l'e-commerce può avere una sua strada però al momento si posiziona ancora su bassissimi volumi".