Massimo Forno, presidente dell’ente, in conferenza stampa ha evidenziato che con la nuova pratica l’agricoltura segna un significativo ritorno alle origini, offre possibilità di reinserimento ai soggetti più svantaggiati e rivela interessanti opportunità economiche per gli imprenditori agricoli. “Confagricoltura crede molto in questo progetto e siamo orgogliosi di essere stati i primi, a livello nazionale, ad aver individuato le grandi opportunità economiche che risiedono nella nuova pratica” ha affermato Forno.
“Alcuni potranno restare straniti dall’accostamento tra agricoltura e sociale, ma in realtà la storia ci insegna che il mondo agricolo opera sin dai primordi nel tessuto sociale, grazie alle opportunità offerte dai contadini anche alle persone più fragili come, ad esempio, i lavoratori extracomunitari. Con l’agricoltura sociale il concetto si amplia e rafforza, includendo anche i soggetti diversamente abili o a rischio di marginalizzazione” ha continuato il presidente di Confagricoltura Asti.
Con il progetto Aspaglio, Confagricoltura Asti si propone come autorevole referente per la creazione di un distretto dell’agricoltura sociale in Piemonte, un obiettivo ambizioso e per questo affidato nelle mani di una equipe di esperti del settore presieduta da Patrizia De Pollo.
Quest’ultima, con la cooperativa l’Asinergia (fattoria sociale associata a Confagricoltura Asti), porta avanti nel carcere di Quarto d’Asti il progetto “Oltre il giardino”, che vede l’impegno di detenuti nella gestione dell’orto e del frutteto della casa di reclusione.
“Ho accettato subito quest’incarico - ha affermato la De Pollo - perché credo fortemente nel ritorno all’agricoltura e nei vantaggi, sia in termini economici sia di sostenibilità ambientale, che l’agricoltura sociale può offrire anche nell’Astigiano. E’ importante che proprio dal nostro territorio si diffonda la cultura che si può fare agricoltura anche in maniera etica e sociale. Sono valori in cui crediamo fortemente ma dobbiamo essere in grado di comunicarli con efficacia anche ai consumatori”.
Per Andrea Pirollo, vicepresidente di Aspaglio e titolare di Ca’ Mariuccia (azienda agricola etica associata di Confagricoltura Asti), la scelta di utilizzare l’agricoltura sociale come pratica produttiva si riflette in uno stile di vita olistico: “Negli ultimi vent’anni sono stati creati una miriade di neologismi per diversificare i vari tipi di agricoltura ma in realtà la cosa più importante è il ritorno alla terra. E’ riduttivo tentare di incasellare l’agricoltura sociale come una semplice pratica agricola: con Aspaglio l’obiettivo è infatti quello di creare un incubatore d’idee, aperto agli operatori del mondo agricolo ma non soltanto, dove condividendo principi etici ed i fondamenti per una produttività sostenibile, si riesca a valorizzare il lavoro svolto nei campi e si educhi il consumatore ad affrontare scelte più consapevoli e salutari a tutto campo, partendo ovviamente da quello che mette nel piatto ogni giorno”.
La nuova sezione di rappresentanza Aspaglio è quindi pronta a muovere i primi passi sotto l’egida di Confagricoltura Asti. “Con questo progetto - ha concluso Francesco Giaquinta, direttore generale di Confagricoltura Asti - desideriamo offrire sostegno ed assistenza nell’accesso a finanziamenti in microcredito, l’ostacolo più importante per chi oggigiorno è interessato ad avviare una nuova impresa agricola ma non trova le opportune soluzioni dagli istituti di credito”.
Gli uffici di Confagricoltura Asti sono a completa disposizione per fornire ulteriori informazioni e chiarimenti sul progetto Aspaglio.