Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, sarà in visita ufficiale in Sardegna nel mese di luglio; la data certa la si apprenderà tra qualche giorno.

Intanto, Elisabetta Falchi, assessore all’Agricoltura dell’Isola si prepara a fare gli onori di casa. La Falchi sceglie il giorno dell’ok della Corte dei Conti al bilancio del suo assessorato per annunciare che il Programma di sviluppo rurale 2014–2020 della Sardegna sta per essere adottato dalla Commissione Europea. Un documento che vale un miliardo e 308 milioni di spesa pubblica, da rendicontare entro il 2023. Sul Psr 2014/2020, la giunta ha già autorizzato il 3 giugno scorso un bando da 40 milioni di euro "sub condizione" nell'annualità 2015, per la presentazione delle domande sulla Misura 13 "Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici", Sottomisure 13.1 e 13.2.

Non mancano – invece - le preoccupazioni per il Psr 2007/2013, che a maggio, secondo Rete Rurale Nazionale, pur con un avanzamento della spesa che si attesta ben oltre l’80%, vede ancora a rischio disimpegno automatico 113 milioni sul Feasr, pari a 254 milioni di euro di spesa pubblica totale: da rendicontare entro il prossimo 31 dicembre, pena il rientro dei fondi comunitari a Bruxelles.

La Falchi, intanto, riesce anche a riguadagnare un contatto con le organizzazioni agricole, tranne la Coldiretti Sardegna, con la quale si è scontrata di recente. E incassa l’aiuto e l’appoggio del presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru.

Lo scorso 10 luglio la Corte dei Conti promuove la strategia agricola della Regione Sardegna: “Non possiamo che ritenerci soddisfatti e confortati dall’analisi illustrata dalla Corte dei Conti che incoraggia gli indirizzi di programmazione individuati dall’assessorato dell’Agricoltura per i programmi di sviluppo del comparto" dice l’assessore Falchi, commentando il rendiconto sull’esercizio finanziario 2014 presentato dai giudici contabili. 
“Si tratta di un risultato raggiunto grazie al grande lavoro svolto dalla struttura dell’assessorato e delle Agenzie, e al confronto continuo e costante con i territori, le imprese, le rappresentanze di categoria e i sindacati" osserva la titolare dell’agricoltura.

“Abbiamo voluto costruire una visione strategica della materia secondo il segno di una programmazione attenta e puntuale, che ci consentirà di uscire progressivamente dal vortice delle emergenze per posizionarci sempre di più sulla strada della crescita guidata dalle nostre filiere di eccellenza – sostiene la Falchi, che annuncia -  un percorso virtuoso che continuerà ad andare avanti con il Programma di sviluppo rurale 2014-2020, in fase di prossima approvazione da parte di Bruxelles e attraverso il quale daremo gambe a un progetto di agricoltura competitiva e sostenibile”.

“In quest’ottica – spiega Elisabetta Falchi lavoreremo anche affinché le agenzie agricole, per le quali si spendono importanti risorse regionali, si inseriscano in una nuova visione di razionalizzazione ed efficienza, che dovrà portare a mettere in campo procedure dei bandi più rapide ed efficaci anche nelle fasi di validazione e controllo delle operazioni”.

Intanto, il 6 luglio, a Cagliari - durante l’incontro tenutosi nella sala Giunta fra il presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru, l’assessore dell’agricoltura, Elisabetta Falchi ed i rappresentanti del mondo agricolo di Agrinsieme (Cia, Confragricoltura, Legacoop, Confcooperative e Associazione generale cooperative italiane) e Copagri - si era parlato di credito, internazionalizzazione, politiche di filiera, infrastrutture agricole, sanità animale, agenzie agricole, consorzi di bonifica, giovani in agricoltura, latte in polvere nelle produzioni lattiero-casearie, qualità alimentare, nuova Politica agricola comune e costi agevolati del carburante.  Un incontro  sul quale la giunta emana ottimismo, ma dal grande assente: la Coldiretti Sardegna.

In particolare, il presidente Pigliaru aveva fatto il punto sull’importanza dell’internazionalizzazione per le produzioni agroalimentari sarde: “Esportazione vuol dire mercato. È tempo di uscire dalle vecchie logiche, dobbiamo fare il salto per poter agganciare l’agricoltura sarda più saldamente alle politiche agroalimentari internazionali”. Grazie a questa saldatura, il presidente aveva sottolineato che si può dare una credibilità diversa delle imprese agricole anche nei rapporti con il sistema creditizio.

 “Si è trattato di un incontro positivo, che ha consentito di definire percorsi già avviati da tempo con le associazioni di categoria ed il mondo della cooperazione”. Così Elisabetta Falchi che aveva aggiunto: “Stiamo lavorando ad importanti progetti di filiera, come quello ovino o della produzione ortofrutticola, in cui stiamo coinvolgendo tutti gli attori interessati che stanno collaborando con proposte e l’invio di dati”.