Sottolineando il carattere irrimpiazzabile di quest’agricoltura nelle sue importanti e molteplici funzioni: socioeconomica (mantenimento dell’attività e del lavoro, valorizzazione dei territori), paesaggistica (attrattività turistica, enoturismo), ambientale (preservazione dei suoli, gestione idraulica) e nell’impossibilità di un utilizzo alternativo questi territori, l’Arev richiede un trattamenteo specifico e decide di richiamare l’attenzione della Commissione e del Parlamento su misure di rapida attuazione per attenuare il divario importante di competitività esistente con la viticoltura di pianura.
A ragione dello snellimento, a partire dal 2016, dei regolamenti sulla piantagione, l’Arev si aspetta un aggravamento della pressione concorrenziale e teme una delocalizzazione progressiva dei vigneti a forte pendenza verso le pianure per trasferimento delle autorizzazioni di piantagione.
L’Arev chiede quindi che si introduca immediatamente negli atti delegati e negli atti d’esecuzione dell’Ocm un divieto di trasferimento delle autorizzazioni di piantagione riguardanti le zone a forte pendenza verso le zone pianeggianti. L’Assemblea delle Regioni europee viticole richiede inoltre che venga riconosciuto uno Statuto specifico per questo tipo di viticoltura in pericolo e che vengano predisposte misure d’aiuto specifiche nei due pilastri della Pac.
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