Questo il commento di Pier Carlo Scaramagli, presidente di Confagricoltura Ferrara, sull’attuale panorama del comparto ortofrutticolo che da oltre due mesi si sta trascinando in una situazione che è diventata ormai insostenibile per le aziende.
Ad inizio estate erano stati già lanciati numerosi appelli da più voci del settore che chiedevano un’azione forte e decisa per contrastare la progressiva ma incalzante diminuzione delle quotazioni per tutte le tipologie di frutta.
Le richieste sono state in parte accolte su scala internazionale ed è di questi giorni il regolamento Ue che prevede un intervento straordinario con lo stanziamento di 125 milioni per il ritiro dai mercati di diverse tipologie di frutta. Nello stesso provvedimento sono inoltre stati inseriti alcuni emendamenti che riguardano il settore specifico delle nettarine e delle pesche (per le quali era già stato adottato un regolamento lo scorso 21 agosto).
“L’Unione Europea ha finalmente accolto le richieste fatte da alcuni Paesi gravemente colpiti da questa crisi e sicuramente ha varato delle azioni molto importanti - commenta Giorgio Zaniboni, presidente della sezione Frutticola di Ferrara - tuttavia il comparto avrebbe bisogno di una mole di interventi molto più massiccia”.
Sono state diverse le cause concomitanti che hanno portato a questa situazione.
A livello europeo nei principali Paesi produttori di pesche, nettarine e percoche (Italia, Francia, Spagna e Grecia), la produzione 2014 è incrementata dell’11% rispetto al 2013 toccando il tetto massimo di 3mila e 800 tonnellate. Questo dato indica un trend decisamente positivo. “Purtroppo, in concomitanza, si sono verificate altre condizioni che hanno determinato la pesante ricaduta negativa a cui stiamo assistendo oggi - spiega il presidente Zaniboni - come ad esempio la sovrapposizione dei calendari di raccolta e commercializzazione dei Paesi europei interessati e la riduzione della richiesta di mercato a causa delle condizioni climatiche di questa estate. A queste si aggiunge la situazione critica del consumatore, che ha decisamente limitato gli acquisti ortofrutticoli, oltre alla mancata aggregazione di buona parte della produzione su progetti comuni. In questo contesto già complesso, ci mancava solo l’embargo russo cha ha reso ancora più difficile la situazione”.
Visto lo stato di grave crisi in cui versa il comparto, lo scorso 18 agosto la Sezione Frutticola di Confagricoltura Ferrara ha ritenuto quanto mai opportuno indire un incontro per analizzare la situazione assieme agli agricoltori e ai produttori stessi, anche in vista della concreta possibilità di un effetto “trascinamento” sulla frutta autunnale.
“Sicuramente dovremo lavorare per una sensibilizzazione ancora più attenta del consumatore a quelli che sono i cardini e i valori del consumo italiano: stagionalità, territorialità e qualità” commenta il presidente Scaramagli.
Un ulteriore tassello, che potrebbe aiutare in questo momento così difficile, è rappresentato dall’aggregazione in organismi con attività finalizzate al miglioramento della produzione e del mercato ed al coordinamento di attività di valorizzazione volte ad accrescere la competitività del prodotto in un’ottica nazionale ed internazionale.
Un esempio particolarmente importante è quello dell’Organismo Interprofessionale Pera.
“Ritengo che in questo periodo così negativo per l’agricoltura, ma soprattutto per la frutticoltura, sia opportuno cogliere le opportunità che possono essere a favore del comparto - conclude Zaniboni - E' necessario favorire tavoli di lavoro e approfondire la conoscenza dei contratti di rete per poter diventare attori principali e individuare tutte le possibilità che ora possono essere utili per uscire da questo momento di forte impasse”.
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Fonte: Confagricoltura Ferrara