Il documento precede di qualche giorno la prossima riunione della conferenza Stato-Regioni che dovrà decidere la percentuale dell'aiuto disaccoppiato delle misure previste dalla Pac. "Dalle indiscrezioni trapelate alla vigilia, pare che ci sia l'orientamento a premiare altri settori produttivi che non sono in crisi a scapito dell'olivicoltura" fa sapere Unaprol.
Un settore produttivo con una estensione di oltre 1.100.000 ha di superficie coltivata; 900.000 aziende agricole impegnate in questo comparto; 250 milioni gli alberi di olivo piantati da Trento ad Agrigento passando per la Sardegna; 50 milioni ed oltre di giornate di lavoro di assunzione di manodopera agricola. Oltre alla rete naturale contro il dissesto idrogeologico, l'olivicoltura è l'unica coltura che assorbe Co2 a differenza di altri comparti che la producono. Da qui l'invito rivolto dalle organizzazioni nazionali dei produttori olivicoli alle istituzioni a non sbagliare nell’assumere decisioni che potrebbero avere pesanti ripercussioni sul piano socio economico e sulla bilancia agro alimentare del nostro made in Italy in tutto il mondo.
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