Sostegno accoppiato per la coltivazione del pomodoro da industria: è quanto chiede il neo costituito Polo distrettuale del pomodoro del Centro Sud Italia. Il ritorno all’aiuto accoppiato sarebbe un ulteriore impulso alla riorganizzazione dell’intera filiera in termini di maggiore efficienza e competitività.

"L’accoppiamento degli aiuti in comparti agricoli strategici, quale quello del pomodoro da industria, va curato e preservato in modo particolare -  afferma una nota diffusa dal Polo distrettuale -, per evitare rischi di insufficiente approvvigionamento e di blocco della intera filiera produttiva, che caratterizza e qualifica il made in Italy nel mondo e che grazie all’export contribuisce al recupero del deficit della bilancia agroalimentare". Gli operatori di parte agricola e industriale, aderenti al distretto, spingono per l’accoppiamento degli aiuti, al fine di evitare condizioni di svantaggio competitivo nei confronti dei principali antagonisti sul mercato mondiale, Spagna e Portogallo, che hanno già deciso per l’applicazione dell’aiuto accoppiato al pomodoro da industria.

Il mancato allineamento con gli altri Paesi, antagonisti sui mercati internazionali, comporterebbe pericolose cadute di competitività della filiera italiana. "Confidiamo -conclude il comunicato-, insieme alle Regioni che sono già intervenute a sostegno del comparto, nella sensibilità del ministro Martina". 

Il Distretto del pomodoro da industria del Centro Sud, costituito il 24 aprile scorso, conta 49 aziende di trasformazione del pomodoro, rappresentative di circa il 91% del pomodoro trasformato nel Centro Sud nella campagna 2013 e 21 Organizzazioni di produttori (Op) che rappresentano circa il 70% del pomodoro da industria conferito nella stessa campagna e proveniente dalle aree di coltivazione della medesima area geografica.

Il comitato di coordinamento provvisorio, costituito da tre rappresentanti di parte industriale (Giuseppe Cuomo, Luigi Salvati e Annibale Pancrazio, rispettivamente vice presidente vicario e past president di Anicav) e tre di parte agricola (Matteo Falcucci in rappresentanza di Italia Ortofrutta, Filomena Sacco in rappresentanza di Fedagri e Umberto Todisco in rappresentanza di Unaproa), sarà chiamato, entro 60 giorni a definire gli organismi dirigenti per il triennio e l'Accordo di Distretto.