Il Polo distrettuale è composto dalla quasi totalità delle aziende di trasformazione del pomodoro e dalle organizzazioni di produttori. Un risultato importante raggiunto grazie all’impegno e alla tenacia di tutti gli attori della filiera, ed in particolare delle unioni delle organizzazioni dei produttori prtofrutticoli Italia Ortofrutta e Unaproa, di Fedagri, oltre che delle organizzazioni professionali agricole (Cia, Confagricoltura, Fedagri e Coldiretti), delle Organizzazioni sindacali di categoria e della più grande associazione di industrie private della trasformazione del pomodoro, l’Anicav.
Il Distretto, che abbraccia le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia, Toscana, Sicilia e Sardegna, rappresenta l’Organo regolatore dei rapporti di filiera in termini di governo delle strategie e di gestione delle informazioni e dei dati utili a supportare le scelte produttive e quelle di mercato.
Sarà un Comitato di Coordinamento provvisorio, composto da 6 membri – 3 di parte agricola e 3 di parte industriale - a guidare il Polo nella sua fase di avvio. Il Comitato provvederà, tra l’altro, ad organizzare l'assemblea per la nomina degli organismi per il triennio 2014/2017 e a definire l'accordo distrettuale da sottoporre alla prima assemblea, che sarà convocata nei prossimi 60 giorni.
L’integrazione della filiera è un obiettivo primario: il Distretto sarà sede di confronto, di negoziazione e di programmazione delle quantità e del prezzo della materia prima.
Altro obiettivo sarà il miglioramento della qualità dei prodotti e della sicurezza igienico sanitaria, nell’interesse dei consumatori attraverso l’interazione tra comparto produttivo e ricerca scientifica.
Il Distretto avrà anche il compito di rilanciare l’immagine del settore del pomodoro da industria del Centro Sud Italia attraverso il coordinamento tra i diversi soggetti della filiera.
"È sempre più necessario fare coesione per competere - commenta il presidente dell'Anicav, Antonio Ferraioli - Sarà compito del Distretto, attraverso il coordinamento e l’integrazione tra i diversi soggetti della filiera, rilanciare non solo l’immagine del settore del pomodoro da industria del Centro Sud Italia ma soprattutto il prodotto che nel mondo ci contraddistingue, il pomodoro pelato, che sempre più perde quote di mercato a vantaggio di prodotti, quali polpa e passata, che anche i nostri competitors producono".
“Il Distretto rappresenta, inoltre, - prosegue Ferraioli - un utile strumento per favorire la collaborazione tra il mondo produttivo e quello della ricerca scientifica, con l’obiettivo comune di orientare la produzione verso prodotti maggiormente rispondenti al fabbisogno del mercato e ai gusti dei consumatori, con particolare riguardo alla qualità, alla sicurezza alimentare e alla tutela dell’ambiente”.
Grande soddisfazione per la costituzione del Distretto è stata espressa anche da Giovanni De Angelis, direttore dell'Anicav.
“Si è trattato di un percorso lungo – afferma De Angelis - che ci ha visti, con tenacia, impegnati, insieme alle unioni, alle arganizzazioni professionali e sindacali. Grazie anche all'importante stimolo avuto dalle Regioni, in particolar modo dell'assessore Stèfano prima e Nardoni poi della Puglia, e dell’assessore Daniela Nugnes della Campania, siamo riusciti a raggiungere questo importante risultato. La costituzione del Distretto rappresenta comunque solo l'inizio di un percorso, tutto in salita, di reale integrazione della filiera pomodoricola, una integrazione non più rinviabile che porterà, una volta a regime, verso importanti risultati”.
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Fonte: Agronotizie