Il Congresso mondiale del pomodoro da industria
Dopo 21 anni il Congresso mondiale del pomodoro torna in Italia, a Sirmione del Garda, dall’8 all’11 giugno, dopo le precedenti tappe in Tunisia, Canada, Portogallo e Cina. E' attesa la partecipazione di 500 operatori provenienti da cinque continenti e il tema centrale sarà: "Dalla terra alla tavola: un impegno comune per il futuro dei prodotti trasformati a base pomodoro" ed è organizzato da Amitom, Association méditerranéenne internationale de la tomate, Wptc, the World processing tomato council, e da Ishs, International society for horticultural science. I relatori si avvicenderanno nel corso di 6 sessioni dedicate all’analisi del comparto e sui temi specifici come la sostenibilità economica e ambientale della filiera, il futuro del comparto, i modelli d’eccellenza della produzione, le tendenze del packaging, l’equilibrio tra produzione e consumo del pomodoro da industria, i nuovi consumatori di prodotti a base di pomodoro.
Un esempio di produzione di qualità è il pomodoro pelato intero, trasformato per la quasi totalità dalle aziende associate Anicav nel bacino meridionale, per la valorizzazione del quale l’Associazione sta lavorando per ottenere il riconoscimento del marchio di tutela Igp e spingere così verso una crescita dei consumi e una ripresa del mercato. L’Anicav svolge un ruolo fondamentale nell’organizzazione del Congresso mondiale del pomodoro ed è impegnata a promuovere l’appuntamento nelle regioni del Sud Italia.
I dati di fatturato Anicav
Nel corso del Congresso, nell’ambito della sessione “The virtuous factory”, verrà presentata l’esperienza di un'azienda associata di piccole dimensioni, che porterà la propria testimonianza di azienda virtuosa in termini di buone prassi organizzative, di risparmio energetico e impatto ambientale, di qualità dei prodotti e dei processi. Ad Angri è stato presentato il nuovo dato del fatturato delle 110 aziende associate ad Anicav, che, localizzate in 12 regioni, registrano un volume di affari di 3 miliardi di euro nel 2013, rappresentativo del 60% del fatturato nazionale dell’intero comparto produttivo.
Il fatturato 2013 delle aziende Anicav è così suddiviso: 1,9 miliardi derivano dalla trasformazione del pomodoro, 1 miliardo dalla trasformazione di legumi e ortaggi e 0,1 miliardi dalla trasformazione della frutta. Il core business delle aziende associate è rappresentato dalla produzione di derivati del pomodoro che nel bacino campano è preponderante, rappresentando circa il 50% della produzione italiana. Le aziende aderenti all’Anicav rappresentano 1/4 del pomodoro trasformato in Europa. Il solo settore conserviero impiega circa 12.000 lavoratori fissi e 22.000 lavoratori stagionali, cui si aggiunge la manodopera impiegata nell’indotto. I porti di Napoli e Salerno movimentano ogni giorno circa 1.500 contenitori di conserve vegetali.
Il primo Polo distrettuale del Centro Sud
L’evento tenutosi ad Angri è stato anche l’occasione per annunciare la conclusione dell’iter di costituzione del primo Polo distrettuale del pomodoro da industria del Centro Sud Italia, l’unica aggregazione di filiera nata grazie alla volontà delle parti di autoregolamentarsi, senza una specifica previsione normativa. La creazione del Polo renderà la filiera produttiva più efficiente e competitiva, l'obiettivo sarà creare maggiore integrazione tra i soggetti direttamente coinvolti nella produzione, contrattazione e trasformazione del pomodoro da industria (Op e aziende di trasformazione) e valorizzare l’immagine del comparto produttivo strategico per l’economia nazionale. Questo risultato è stato raggiunto grazie all’impegno di Anicav, delle Organizzazioni professionali agricole (Agrinsieme e Coldiretti) e delle Organizzazioni sindacali di categoria.
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Fonte: Anicav