"Oggi inauguriamo una struttura che ha l'obiettivo di valorizzare la nostra produzione - ha affermato Gennaro Sicolo, presidente Cno, che ha inaugurato il centro - Abbiamo voluto scommettere su un progetto impegnativo ed ambizioso, in un momento negativo per l'economia. Ci anima tanta buona volontà e la convinzione di realizzare una iniziativa capace di qualificare la produzione italiana e di dare una risposta agli olivicoltori, i quali, con crescenti difficoltà e con scarse soddisfazioni economiche affrontano il mercato".
In occasione dell'inaugurazione del nuovo impianto, si è tenuto un convegno dal titolo "Qualità e sicurezza alimentare: una nuova olivicoltura italiana", al quale hanno partecipato il commissario straordinario dell'Arsial Antonio Rosati ed il presidente regionale della Cia Sandro Salvatori. Rosati ha sottolineato come nel mercato agroalimentare italiano si debba superare un problema di comunicazione con il consumatore e vadano sviluppate iniziative mirate ed organiche per la promozione dei nostri prodotti sui mercati esteri.
"Un'indagine condotta dall'Università La Sapienza di Roma ha evidenziato come il "Marchio Italia", nell'ambito dell'agro alimentare, abbia un valore molto elevato su tutti i mercati internazionali. Dobbiamo partire da questi elementi di forza per sostenere i nostri imprenditori e la nostra migliore produzione nel loro quotidiano lavoro di conquista dei mercati internazionali" ha sottolineato il commissario Arsial Rosati.
Nel corso della giornata, si è parlato dell'applicazione della riforma della Pac in Italia, argomento molto sentito che coinvolge direttamente i produttori olivicoli italiani. "Questa riforma può rappresentare la tomba per l'olivicoltura italiana - ha detto il presidente Sicolo - Abbiamo l'impressione che l'Unione Europea non abbia alcun interesse a salvaguardare la produzione interna dell'olio d'oliva. Così facendo vi è il rischio che il baricentro produttivo si sposti a favore dei Paesi del Nord Africa, della Turchia e del Medio Oriente".
"Questa Pac - ha concluso Sicolo - indebolisce la produzione europea di olio d'oliva. Ora contiamo di poter attenuare l'impatto con scelte nazionali mirate che mettano al primo posto l'esigenza di salvaguardare un settore vitale come l'olivicoltura".
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