Presentate a Roma, nella sala Cavour del Mipaaf, le stime della produzione di olio di oliva nella campagna 2013/2014. Contrariamente a quanto ottimisticamente preconizzato durante l’estate, stando alle valutazioni formulate da Ismea in collaborazione con Aifo, Cno e Unaprol, la produzione di oli di pressione dovrebbe attestarsi sotto le 480 mila tonnellate, con un decremento di circa l’8% rispetto ai dati, peraltro ancora provvisori, diffusi dall’Istat per la campagna 2012.

Molteplici le cause all’origine del magro risultato. In generale si è riscontrato un ritardo nella vegetazione di circa venti giorni e le condizioni climatiche, dominate da un caldo umido, hanno favorito in diverse aree produttive lo sviluppo di elementi patogeni, a cominciare dalla mosca. Parte del crollo produttivo va anche ascritto al perdurare della siccità in aree non irrigue e alla comparsa del batterio della Xylella fastidiosa’ nel Salento, area già interessata da un calo di produzione fisiologico.

Da una prospettiva territoriale il quadro del Paese si presenta tutt’atro che omogeneo, con forti aumenti percentuali nelle regioni settentrionali e centrali che non compensano tuttavia il crollo verticale delle produzioni nel meridione.

Trattandosi solo di stime – ha sottolineato il presidente di Ismea, Arturo Semerari – i dati vanno presi ‘con le molle’, in quanto non possono tenere conto dei fattori di resa (stimati in un – 2%)  e, soprattutto, nel fenomeno della non raccolta che si presenta sempre più frequentemente nelle coltivazioni non professionali. “L’Italia – ha detto Semerari – vive il paradosso di essere il primo importatore di olio e solo il secondo esportatore. La scarsità di olio nostrano non potrà che aggravare questa situazione”.

Al centro: Arturo Semerari, presidente Ismea
© Alessandro Vespa - AgroNotizie

Pessime notizie, dunque, per i produttori, che si troveranno a poter disporre di un’offerta limitata e a dover contemporaneamente far fronte a un forte aumento delle produzioni spagnole (da 600 mila a circa 1 milione di tonnellate) che invaderanno i mercati internazionali generando una riduzione dei prezzi, già sostanzialmente fermi ai livelli di un quarto di secolo orsono. Una situazione che non potrà che aggravare il fenomeno dell’abbandono degli oliveti.

Sull'evoluzione dei prezzi, le ultime rilevazioni dell'lsmea attestano le quotazioni dell'extravergine a poco più di 2,80 euro al chilogrammo, franco produttore, un valore in calo del 3,6% rispetto allo scorso anno. Risulta ancora più marcato il divario negativo per gli oli di oliva vergini lampanti, con i prezzi (1,80 euro al chilo nella media nazionale) in calo di oltre il 12% rispetto al 2012.

Per la situazione che si sta creando Gennaro Sicolo, presidente Cno, e Piero Gonnelli, presidente Aifo, hanno sollecitato una rigida applicazione della legge Mongiello a tutela della qualità delle produzioni nostrane e il riconoscimento dell’olivicoltura come produzione strategica per il Paese, con un conseguente supporto economico derivato da un’adeguata distribuzione degli aiuti accoppiati. “Per il problema dei prezzi – ha dichiarato Massimo Gargano, presidente di Unaprol – bisogna far sparire dal mercato i falsi e formare e informare i semplici cittadini e consumatori in modo che sappiano orientare le proprie scelte con cognizione di causa”.
Dobbiamo iniziare a lavorare seriamente sulle Op – ha aggiunto Sicoloe iniziare a strutturare le cooperative agricole sul modello di quelle del settore vinicolo per togliere il mercato dalle mani degli imbottigliatori”.


Massimo Gargano, presidente Unaprol
© Alessandro Vespa - AgroNotizie

Ha chiuso l’incontro il sottosegretario di Stato al Mipaaf, Giuseppe Castiglione, che ha ricordato come l’attività di governo sia già da tempo rivolta verso la tutela del made in Italy e dei consumatori. Riferendosi all’emergenza salentina, Castiglione ha affermato che il Cra sarà al più presto al lavoro per trovare soluzioni adeguate che potrebbero comprendere lo sblocco dei fondi regionali inutilizzati, ma che ogni ipotesi deve essere vagliata in sede di conferenza Stato-Regioni. “In ogni caso – ha dichiarato -  il governo è già al lavoro sul primo piano nazionale per la gestione dei rischi”.


Previsioni di produzione di oli di oliva pressione in Italia (tonnellate)

 
Per quanto riguarda la formazione di una coscienza agroalimentare collettiva, il sottosegretario ha ricordato come il ministero stia già facendo la sua parte affiancando al progetto “frutta nelle scuole”, quello di “olio nelle scuole”.
Più in generale, comunque, la soluzione alla maggior parte dei problemi del settore è, secondo Castiglione, continuare a profondere il massimo impegno per una nuova programmazione che sia adeguata alle necessità e rappresenti il frutto della collaborazione tra produttori e politica.