"E’ un segnale di attenzione verso la disoccupazione giovanile, ma occorrono misure più coraggiose". Questo il giudizio di Agia, Associazione giovani imprenditori agricoli della Cia, sul programma “Garanzia Giovani” che il ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha presentato alle associazioni giovanili. Il piano lanciato dalla Commissione europea, che dovrà diventare operativo da gennaio 2014, prevede che i giovani europei (fino a 25 anni) ricevano -afferma l’Agia-Cia, che ha partecipato all’incontro con il ministro- un’offerta di lavoro, di formazione o di stage entro quattro mesi dalla fine degli studi o dalla perdita del posto di lavoro.

Si tratta di un intervento, sostanzialmente condivisibile, ma che necessita di alcuni adattamenti, puntualmente segnalati durante l’incontro al ministro dal presidente di Agia, Luca Brunelli, quali: l’estensione dei limiti di età almeno fino a 29 anni, la revisione del criterio della soglia occupazionale (almeno 5 lavoratori a tempo indeterminato) per l’attivazione dei tirocini, l’inserimento nell’ambito del programma di misure per l’imprenditorialità giovanile, la previsione di incentivi alle imprese che ospitano i tirocinanti o assumono i giovani. E' comunque un programma condivisibile, secondo Agia-Cia, nella misura in cui rappresenta un segnale di attenzione verso i giovani e può contribuire ad avviare anche quella riforma dei servizi per l’impiego che da tempo in Italia è diventata ineludibile. I dati diffusi dall'Istat alla vigilia dell’incontro con il ministro sulla disoccupazione giovanile e che registrano sempre nuovi record negativi (nel mese di settembre si è raggiunta la percentuale del 40,4% di giovani senza lavoro) rendono evidente, secondo Agia-Cia, il fatto che le misure per l’occupazione richiedono ben più incisività e coraggio.

E' negativo il fatto che gli incentivi alle assunzioni continuino ad essere tarati esclusivamente sui rapporti di lavoro a tempo indeterminato - dichiara Brunelli -, escludendo di fatto il settore agricolo da tali benefici. I giovani imprenditori agricoli non riescono a esprimere tutto il potenziale che le loro imprese potrebbero produrre se venissero prese misure più incisive, prima fra tutte la creazione della Banca della terra, che Agia chiede con forza da molto tempoIl governo deve dedicare molto più impegno all’attuazione di riforme strutturali -conclude Brunelli- che generino un ciclo positivo per l’occupazione e particolare attenzione va data agli incentivi alle assunzioni e alla riduzione del costo del lavoro”.