Si è svolta ieri 25 luglio a Roma l'annuale assemblea del Cno, il Consorzio nazionale degli olivicoltori.
Il presidente Gennaro Sicolo ha illustrato i contenuti ed il possibile impatto della riforma della Pac 2014-2020 per il settore dell'olio di oliva e delle olive da mensa.
"Ci attende una fase molto delicata, nella quale dovremo impegnarci, in prima battuta, per presentare al tavolo ministeriale ed alle Regioni delle proposte mirate per l'applicazione della riforma in Italia" ha affermato Sicolo durante il suo intervento.

Nei gironi scorsi, il Cno si è confrontato con il mondo della cooperazione e in particolare con l'Alleanza delle cooperative italiane e si è deciso di procedere in modo congiunto, sia nella fase di analisi che in quella della proposta politica. A tale proposito, il prossimo 24 settembre è in programma un workshop a Bari durante il quale maturerà un documento di posizione condiviso.

Sicolo ha espresso gratitudine alla delegazione ministeriale che ha negoziato a Bruxelles e ha ringraziato Paolo De Castro per l'ottimo lavoro svolto come presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.
"Per quanto riguarda il settore dell'olivicoltura - ha spiegato Sicolo - ci sono stati dei miglioramenti rispetto all'iniziale proposta della Commissione Ue, soprattutto in termini di greening, di gradualità e convergenza parziale e di sostegno accoppiato. Ora la parola passa alle autorità nazionali (ministero e Regioni) che sono protagoniste delle scelte applicative".

Secondo un'analisi del Cno la nuova Ocm unica porta delle importanti novità su due rilevanti aspetti: l'accesso ai fondi per i programmi di attività che sarà riservato alle sole organizzazioni riconosciute (Op, Aop e organismi interprofessionali) e l'introduzione della contrattazione collettiva per l'olivicoltura, secondo il modello già sperimentato con il pacchetto latte.