Ingenti i danni, in seguito alla seconda forte scossa di terremoto, quella del 29 maggio. Quella che in zona ha fatto il maggior numero di danni e ha dato il colpo di grazia, mandando al tappeto quello che il sisma del 20 maggio aveva risparmiato.
“In latteria è crollata una parete interna e due pannelli esterni in prefabbricati – racconta -. Sono anche crollate le scalere, che ospitavano una parte della produzione di formaggio. E poi i macchinari di lavorazione del latte sono rimasti danneggiati o completamente distrutti. Il computo dei danni del terremoto è di 1,2 milioni di euro e non eravamo assicurati”.
Di più. Oltre al danno, la beffa macabra, con i ladri che – approfittando del crollo – hanno prelevato nottetempo 800 forme di Parmigiano reggiano, di cui una parte già pronta per la vendita. Sciacallaggio aberrante.
Altro scenario, parimenti desolante, riguardano i danni riportati in azienda da Sergio Frignani. Una famiglia molto nota nel Mantovano, non soltanto per i grandi numeri dell’azienda, con 650 capi allevati. “Il terremoto ha provocato danni ai fienili e alle vecchie strutture – sintetizza Frignani -. È crollato il tetto che ospitava le manzette e anche la stalla nuova è stata danneggiata. La stima parla di 1,3 milioni di euro per ritornare a come era prima”.
Ad oggi non è stato ancora visto un euro, né dal governo né dalla Regione né dalla camera di Commercio. “Abbiamo inoltrato la domanda attraverso il Piano di sviluppo rurale – spiega – ed è stata accettata, ma ad oggi non ci è stato liquidato alcunché”.
Anche se la Venera Vecchia non ha lo spaccio aziendale per la vendita diretta, aderirà comunque all’iniziativa “Caseifici aperti”, in programma per i fine settimana del 25-26 maggio e 1-2 giugno.
“Faremo vedere a tutti che il terremoto non ci ha messo in ginocchio”.