L'azienda, a gestione familiare da sei generazioni, dichiara un buono stato di salute tanto per il Gruppo, il cui fatturato per il 2012 è cresciuto del 2,4 per cento toccando quota un miliardo e 767 milioni di euro con una prospettiva per il 2013 di un miliardo e novecento milioni di euro, quanto per per la filiale italiana che ha chiuso il 2012 con un fatturato pari a 224.5 milioni di euro e, dato di rilievo, ha mantenuto invariati i livelli di occupazione.
Un trend positivo la cui lettura non può prescindere, secondo i responsabili aziendali, dagli investimenti fatti nello sviluppo sostenibile grazie ai quali l'azienda ha potuto cogliere le opportunità di crescita dello scenario internazionale e vivere un forte sviluppo dell’innovazione, dell’efficienza e della produttività.
"Sono tre - ha spiegato Bonduelle - le sfide globali cui il gruppo ha deciso di rispondere: nutrire l’umanità salvaguardando il pianeta, mettere l’uomo al centro del progetto economico, controllare e ridurre l’impatto ambientale".
Per vincerle, l'azienda sta attuando importanti misure per la sicurezza sul lavoro, per la gestione delle attività agricole e per il rispetto e la salvaguardia delle risorse ambientali.
In merito alle attività agricole, gli obiettivi del gruppo Bonduelle si concretizzano nell'estendere a tutte le aziende agricole partner la sottoscrizione della carta degli Approvvigionamenti; un documento vincolante nel quale sono fissati in dettaglio i parametri di gestione agronomica delle coltivazioni. Gli obiettivi sono la riduzione fino al 20 per cento dell’impiego di prodotti fitosanitari entro il 2015 e, per continuare il lavoro di ricerca sulla lotta integrata, il proseguimento di collaborazioni scientifiche.
Tra gli obiettivi ambientali legati al risparmio di risorse, la riduzione dei consumi energetici fino a 5 punti percentuali annui per il periodo 2011-2014; il risparmio del 3 per cento annuo per il medesimo periodo delle risorse idriche; il lancio in cinque anni di cinque progetti di valorizzazione delle energie rinnovabili e l'adozione di strumenti di misurazione dell'impatto ambientale.
Gli ettari impegnati in partnership sul territorio nazionale sono tremila per lo più destinati alla produzione di insalate - principalmente lattuga - per la gamma del fresco. Una produzione, ha spiegato Galassini, quest'anno condizionata delle avverse condizioni metereologiche.
Tutta la produzione è 'ogm free' e i prodotti sono da lotta integrata. "Non crediamo nel biologico - ha affermato Bonduelle -, perchè riteniamo non rappresenti il futuro per il pianeta. Crediamo sia possibile un approccio virtuoso attraverso la lotta integrata, le rotazioni, l'agricoltura di precisione e, in generale, l'adozione di buone pratiche agricole.
Il biologico - ha concluso l'esponente della famiglia Bonduelle - costa tre volte più di un prodotto tradizionale e la nostra mission è di immettere sul mercato prodotti accessibili a tutti".