“Gli effetti dell’accordo di liberalizzazione degli scambi tra la Ue e il Marocco, entrato in vigore a ottobre, sembra si stiano facendo sentire con i primi ‘scricchiolii’ per i mercati dei prodotti ortofrutticoli mediterranei e in particolare del pomodoro”.

Lo sostiene Confagricoltura, sottolineando che gli operatori stanno già registrando un eccesso di offerta provocata dalle maggiori importazioni dal Marocco.
Analoghi problemi di surplus produttivi, dopo le aperture delle frontiere europee ai prodotti maghrebini e in particolare al pomodoro, si stanno registrando anche in Francia e Spagna, come emerso in una riunione a Parigi  tra i rappresentanti dei produttori francesi, italiani e spagnoli.

“L’accordo agricolo Ue-Marocco lo abbiamo fortemente contrastato – ha ribadito Confagricoltura - con il parere contrario di tutti i Paesi membri del Sud dell’Unione europea perché danneggia gli interessi del settore”.
"Da informazioni che raccogliamo da operatori economici del nostro Paese e spagnoli - spiega l'associazione - sembrerebbe che le importazioni maghrebine di pomodoro supererebbero i plafond mensili previsti, oltretutto con quotazioni ribassate”.
“Vogliamo sensibilizzare le istituzioni comunitarie che hanno fatto approvare l'accordo – ha concluso Confagricoltura – perché l’apertura del mercato sia ordinata e non generi squilibrio anziché sviluppo”.


Analoga preoccupazione per la massiccia entrata di pomodoro proveniente dal Marocco nel mercato europeo viene espressa dal presidente di Fedagri-Confcooperative Sicilia, Federica Argentati, che ha partecipato come rappresentante dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari al Gruppo di contatto.
“Le importazioni di pomodoro dal paese magrebino, che per il 90% transita attraverso la Francia - spiega Argentati - hanno causato non solo un eccessivo aumento dell’offerta ma, cosa ancor più grave, stanno alterando il mercato perché il pomodoro viene importato a prezzi inferiori a quelli stabiliti dall’accordo.

Tutto questo mentre in Sicilia il prezzo del pomodoro in serra è sceso del 20-30% rispetto alla campagna precedente a causa della ridotta capacità di spesa da parte dei consumatori e la forte concorrenza proveniente dall’estero.
Nel corso dei lavori a Parigi è stato chiesto di aumentare i controlli nei principali mercati di ingresso del pomodoro magrebino in Francia, per evitare che attraverso triangolazioni il prodotto arrivi in Italia e Spagna.

“Il Marocco – conclude Argentati - si sta specializzando proprio nelle produzioni di pomodoro più pregiate coltivate in Italia ed in particolare al sud, quali il pachino. Siamo estremamente preoccupati in previsione della campagna 2013, dal momento che in Italia i prezzi di vendita si stanno già posizionando su livelli più bassi dei costi con grave danno sia economico che sociale per le zone di produzione”.