Si è conclusa la visita in Emilia-Romagna del ministro delle Politiche agricole Mario Catania che, tra domenica 2 e lunedì 3, si è recato nelle zone colpite dal terremoto di maggio.
"Questi due giorni in Emilia mi sono stati molto utili per rendermi conto di persona di quale fosse la situazione del settore agroalimentare, colpito qui così severamente prima dal terremoto e poi dalla siccità – ha detto il ministro Catania – Mi sono reso conto che al grande impegno per ripartire delle imprese è corrisposta da parte delle amministrazioni locali un'azione importante. Inoltre ho costatato che c'e' una generale condivisione da parte degli operatori sui provvedimenti legislativi che il governo ha messo in campo per la ricostruzione".
Ieri 3 settembre Catania si è recato nel modenese, presso una delle aziende colpite dal sisma, che sta faticosamente rimettendo in funzione i suoi impianti. Accompagnato dall'assessore regionale all'agricoltura, Tiberio Rabboni, dal sindaco di Bomporto (Mo) Alberto Borghi e dal presidente della provincia di Modena Emilio Sabattini, il ministro ha quindi incontrato alcuni rappresentanti del comparto agroalimentare della zona.
"Oltre all'anticipo dei fondi Pac – ha spiegato il ministro – abbiamo messo in campo 135 milioni di euro dei Piani di sviluppo rurale e personale del ministero, che ci era stato richiesto dalla Regione per evadere velocemente le centinaia di pratiche riguardanti il sisma. Quanto al riconoscimento da parte dell'Ue del terremoto come causa di forza maggiore, sono fiducioso. Da parte della Commissione e dell'Unione c'è un atteggiamento di comprensione nei confronti della situazione in cui versano le aziende emiliane colpite dal terremoto".
Si è parlato anche siccità: "E' importante che oltre alle misure per il ristoro parziale immediato si imposti una politica di lungo periodo che ponga al centro il tema delle risorse idriche – ha aggiunto il ministro –. Un modello che torni ad attribuire all'agricoltura un ruolo di primo piano".