La Confederazione generale dei bieticoltori italiani, Cgbi,è stata costituita ieri, giovedì 21 giugno, a Bologna da Anb e Cnb, le due principali associazioni che operano nel settore della bieticoltura italiana. L'obiettivo è rendere più competitiva la filiera bieticolo-saccarifera in Italia, migliorare il reddito delle imprese agricole associate e valorizzare il patrimonio storico e di esperienza dei due enti.

Cgbi assumerà - si legge in un comunicato di Anb - la rappresentanza generale in tutte le sedi comunitarie, nazionali e internazionali del comparto economico della bieticoltura e degli interessi dei bieticoltori soci delle due organizzazioni; stipulerà gli accordi interprofessionali e si farà carico dei controlli di laboratorio delle bietole dei soci negli zuccherifici destinatari delle forniture.

"Dopo gli anni difficili del post riforma Ocm zucchero, che ha rivoluzionato il settore bieticolo-saccarifero - dichiara Mario Guidi, presidente di Anb - dobbiamo aggregare le energie positive, per consentire alla filiera di avere certezze nella creazione di valore per gli agricoltori. Semplificare la rappresentanza aiuterà ad essere più incisivi nella difesa degli interessi del mondo bieticolo".

"Il settore bieticolo - sostiene Alessandro Mincone, presidente del Cnb - oggi può camminare con le proprie gambe grazie al lavoro e agli investimenti cospicui delle industrie saccarifere e delle associazioni. Queste ultime infatti hanno contribuito alla stabilizzazione del prezzo delle barbabietole, attraverso la valorizzazione dei sottoprodotti. Cnb ha promosso un progetto, condiviso dall'Anb e dalle industrie, per la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che hanno più che triplicato il valore delle polpe surpressate di spettanza dei bieticoltori. I risultati ottenuti sono stati possibili grazie alle sinergie tra le associazioni che a questo punto dobbiamo rafforzare".

Anb e Cnb mostrano di essere sensibili ai mutamenti e si mettono assieme per scrivere un'altra pagina della bieticoltura italiana. Le due associazioni rappresentano insieme oltre l'80% dei bieticoltori aderenti alle varie associazioni bieticole italiane.