L’Italia produce 35 milioni di tonnellate di ortofrutta all’anno e riesce a consumarne solo il 25%. Riuscire a vendere all’estero i restanti tre quarti della produzione nazionale, più che una sfida, è una necessità”. Lo ha dichiarato il presidente del Settore ortofrutticolo di Fedagri-Confcooperative Davide Vernocchi.

“In un contesto in cui il punto di riferimento obbligato è dunque l’export – ha proseguito Vernocchi - restano tuttavia diversi problemi per l’esportazione dei prodotti. Da un lato, per affrontare determinati mercati è fondamentale generare volumi produttivi significativi ed essere in grado di garantire una continuità di fornitura. Cosa che riesce solo a chi è sufficientemente strutturato, come dimostrano gli ultimi numeri dell’Osservatorio della cooperazione agricola, ovvero che l’80% del fatturato viene generato dal 16% delle cooperative ortofrutticole, quelle appunto con maggiori dimensioni nelle cui mani si concentra l’export”.

“L’export ortofrutticolo – ha spiegato Vernocchi - resta ancora tutto troppo concentrato verso i paesi Ue a 27. Occorre aumentare la quota verso America e Asia e per far questo occorre rimuovere alcuni grandi ostacoli: l’assenza di coperture assicurative per esportare i prodotti ortofrutticoli in Paesi come la Cina, la scarsa conoscenza delle tipologie di prodotti made in Italy in paesi lontani, che rende necessario una strategia di promozione che qualifichi e caratterizzi la produzione italiana anche attraverso la politica di marca, e, infine, le barriere fitosanitarie che impediscono di esportare ad esempio mele e pere negli Stati Uniti”.

Vernocchi ha infine sollecitato una maggiore attenzione delle politiche nazionali e comunitarie verso le esigenze dei produttori ortofrutticoli, rilanciando alcune richieste a costo zero, avanzate alla Commissione europea dai tre principali paesi produttori, Italia, Francia e Spagna, nell’ambito dell’avvio del negoziato sulla riforma della Pac. 

I numeri:
Export ortofrutta fresca e trasformata: 6,7 miliardi di euro, pari al 25% di tutto l’export agroalimentare italiano. 
Destinazioni export ortofrutticolo: Ue (80%), America (10%), Paesi asiatici (3%).
(Fonte Istat