"I produttori ortofrutticoli siciliani di Confagricoltura sono in allarme per lo sciopero degli autotrasportatori siciliani in atto fino al 20 gennaio nell'isola, a cui seguirà, dopo qualche giorno, quello proclamato a livello nazionale". Ne dà notizia Confagricoltura.  

"L'iniziativa in atto - commenta il presidente di Confagricoltura Sicilia, Gerardo Diana - ha pesanti conseguenze sulle aziende agricole siciliane, sia in relazione alla deperibilità delle merci, sia ai problemi contrattuali derivanti dalla mancata consegna dei prodotti ortofrutticoli verso i mercati nazionali ed europei e verso la Gdo. C'è il serio rischio che buyer e grande distribuzione rinuncino ad approvvigionarsi dei prodotti isolani, con conseguenze disastrose e irreparabili per le aziende produttrici". 

"Pur condividendo i motivi della protesta, legata  alla questione caro-carburanti che interessa tanto anche il settore primario - aggiunge il vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Salvatore Giardina - confidiamo nel senso di responsabilità degli autotrasportatori, per evitare ulteriori e gravissimi danni agli agricoltori siciliani, e chiediamo l'intervento del Governo".

Coldiretti: 'A rischio merci per milioni di euro'

Il blocco dei tir sta provocando danni ingenti agli imprenditori agricoli siciliani con  milioni di euro di merci a rischio che non arrivano a destinazione. Lo afferma Coldiretti che denuncia 'perdite che nessuno risarcirà' e ribadisce come l'aumento del costo dei carburanti non colpisce solo gli autotrasportatori, ma tutti i lavoratori siciliani e soprattutto gli agricoltori che nel giro di un anno hanno subito l'aumento spropositato dei costi di produzione. 

"Pur nella legittimità dello sciopero - affermano il presidente e il direttore della Coldiretti siciliana, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione - riteniamo che quanto sta avvenendo si ripercuota solo sui tanti comparti produttivi che si reggono sul trasporto gommato". 

"La situazione si aggrava ogni ora di più perché ci sono accordi commerciali che rischiano di saltare per la mancata consegna. Bisogna trovare un soluzione che nell'ambito delle reali possibilità garantisca lo svolgimento del lavoro - aggiungono i vertici Coldiretti - il settore agricolo è ampiamente penalizzato dalla crisi e dalle importazioni sempre più massicce".