Meno burocrazia per le imprese agricole e agroalimentari dell'Emilia-Romagna e più risparmio per gli enti della Pubblica amministrazione che svolgono i controlli. 

E' questo, in sintesi, l'obiettivo del progetto di legge (recentemente approvato dalla Giunta regionale, dovrà essere confermato dall'Assemblea) che prevede la creazione di un Registro unico dei controlli (Ruc) sulle imprese agricole e agroalimentari, basato su un apposito archivio informatizzato.
Per ogni impresa verranno inseriti l'elenco dei controlli effettuati, l'amministrazione che li svolge, la data e la tipologia di controllo eseguito, la scheda o il verbale di controllo e i relativi esiti. Nel comparto agricolo e agroalimentare l'impresa è soggetta periodicamente a differenti tipologie di controllo e ispezione, svolte da soggetti diversi, che sono per l'imprenditore un "costo dell'impresa in termini di burocrazia amministrativa". Si stima infatti che in Italia un'azienda agricola debba dedicare alla burocrazia mediamente cento giorni l'anno e che in agricoltura, abbia un costo complessivo a livello nazionale di 3 miliardi di euro l'anno.

 

Prima esperienza in Italia

"Con questo progetto di legge  – ha sottolineato, durante la conferenza stampa di presentazione, l'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Tiberio Rabboni – si ridurranno i controlli in azienda e velocizzando determinate procedure con il meccanismo del silenzio-assenso".
In particolare il Ruc "è la prima esperienza in Italia nel suo genereha aggiunto l'assessore – . All'inizio metteremo in comune le informazioni relative ai controlli in agricoltura svolti dalle amministrazioni pubbliche dipendenti dalla Regione, ma siamo pronti ad aprire il Registro a tutte le altre amministrazioni pubbliche statali che effettuano controlli in questo settore".
Sebbene il numero possa variare sensibilmente di anno in anno, si stima che nell'esercizio delle funzioni agricole da parte degli enti incaricati (Regione, Province, Comunità Montane, Unioni di Comuni) e di Agrea, l'organismo pagatore regionale, vengano realizzati in Emilia-Romagna almeno 10mila controlli l'anno; di questi 7mila richiedono ispezioni nelle aziende agricole (mentre 3000 sono eseguiti con il telerilevamento), con il coinvolgimento di oltre 300 incaricati, in prevalenza personale delle Province. Tenuto conto della molteplicità di strutture di controllo che si interfacciano con il soggetto unitario 'azienda agricola', è possibile che controlli sulla stessa impresa riguardino gli stessi aspetti, sebbene siano eseguiti da enti diversi, con modalità e obiettivi specifici.

La Regione ha deciso quindi di intervenire attraverso nuove disposizioni per razionalizzare l'attuale sistema, a partire dalla creazione del Registro unico dei controlli, Ruc: nell'apposito archivio informatizzato verranno inseriti tutta una serie di dati, a partire anche dalle eventuali visite già programmate in azienda, per permettere alle diverse amministrazioni di concordare sopralluoghi congiunti. Le amministrazioni coinvolte nel progetto (Regione, Agrea, Province, Comunità Montane, Unioni di Comuni, servizi veterinari delle Usl e Arpa), a loro volta, dovranno introdurre direttamente i dati nell'archivio informatizzato e potranno utilizzare per i procedimenti di propria competenza i risultati dei controlli riportati nel Registro.
Al tempo stesso le imprese, consultando direttamente il Registro, potranno venire a conoscenza delle visite di controllo in azienda eventualmente programmate dalle diverse amministrazioni, compatibilmente con le tempistiche e con le modalità previste dai procedimenti amministrativi che richiedono le visite stesse. L'archivio – interconnesso con l'Anagrafe delle aziende agricole– potrà essere arricchito con dati di altre amministrazioni pubbliche con cui verranno sottoscritti accordi di collaborazione, soprattutto per acquisire dati collegati alla prevenzione e sicurezza sul lavoro, ad aspetti previdenziali e assicurativi e alla disciplina del rapporto di lavoro.
Oltre alla realizzazione del Ruc, un altro obiettivo del progetto di legge è l'avvio di un processo di snellimento di alcuni procedimenti amministrativi grazie all'applicazione del silenzio-assenso, con delega di attività istruttorie documentali ai Centri di assistenza agricola, Caa: questa scelta consentirà di alleggerire le amministrazioni pubbliche di alcuni adempimenti favorendo una specializzazione dell'ente nel ruolo di certificatore-controllore.

 

Un esempio di buona pratica: i controlli sugli allevamenti

I controlli interessati dal progetto di legge rientrano nei procedimenti di erogazione di aiuti, di autorizzazione o di certificazione in ambito agro-alimentare, di controlli ambientali e sulla sicurezza alimentare. Un esempio di buona pratica, che ha funzionato da apripista per il progetto di legge, è il protocollo d'intesa (stipulato nel 2008) tra la direzione generale Sanità della Regione e Agrea per lo svolgimento di controlli di condizionalità sulle aziende con allevamenti.

La condizionalità consiste in adempimenti riguardanti il benessere animale e le interazioni con l'ambiente dell'attività zootecnica, voluti dall'Unione europea come condizione – di qui il termine – per i pagamenti erogati delle politiche comunitarie. In base allo scambio dei dati, Agrea acquisisce gli esiti dei controlli sugli allevamenti svolti dai servizi veterinari delle Usl utili per la valutazione del rispetto dei criteri di condizionalità. I controlli sono eseguiti dai servizi veterinari in base a una propria programmazione, adeguata per quanto possibile alle necessità di Agrea.

L'attuazione della collaborazione Agrea - Aziende Usl ha permesso di riutilizzare gli esiti di oltre 1.100 controlli all'anno svolti dai servizi veterinari delle Usl per adempiere ai propri compiti. Un risparmio significativo per l'amministrazione: Agrea ha ridotto del 23% i controlli annuali svolti presso le aziende e il personale incaricato che era dipendente delle Province si è potuto dedicare ad altre attività.