Il crollo dei consumi dei vegetali freschi provocato dalle notizie infondate sull'epidemia di Escherichia Coli ha contribuito a frenare l'inflazione a giugno. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che a giugno i prezzi dei vegetali freschi sono diminuiti del 5,8 per cento e su base annuale del 2,7 per cento, in controtendenza rispetto all'aumento fatto segnare dall'inflazione del 2,7 per cento su base annua. L'effetto di contenimento dei prezzi contribuisce a mantenere stabile l'inflazione nella zona euro al 2,7 per cento rilevato dall'Eurostat.

In Italia oltre 50.000 tonnellate di verdure sane sono andate perse, l'equivalente ad un anno di lavoro per i produttori ortofrutticoli. I cetrioli hanno toccato punte del 90 per cento di prodotto invenduto, inoltre si è avuto un effetto traino negativo nei consumi di tutta l'ortofrutta, con un calo in media del 20 per cento per un un valore di 150 milioni di euro di perdite. Le mancate esportazioni all'estero, soprattutto in Germania che rappresenta il principale mercato di sbocco della produzione ortofrutticola nazionale hanno inciso fortemente.

Lo stanziamento di 210 milioni di euro per i produttori dell'Unione europea al quale si è aggiunto l'annuncio del commissario europeo all'Agricoltura, Dacian Ciolos, di ulteriori 15 milioni di euro per lanciare nuove campagne di promozione, non sono sufficienti – sostiene la Coldiretti - a coprire le perdite subite.

Occorre inserire pesche e nettarine tra le specie che possono accedere ai contributi, ma anche estendere il periodo coperto dall'intervento a luglio. "In Italia il 43 per cento dei consumatori di fronte ad una emergenza alimentare evita gli alimenti per un certo periodo di tempo, mentre il 13 per cento lo esclude definitivamente" secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati Eurobarometro. A rischio - conclude la Coldiretti - c'è un settore in cui operano 300 mila imprese ortofrutticole nazionali specializzate per una produzione attorno ai 25 milioni di tonnellate per un fatturato di oltre 11 miliardi di euro e garantisce occupazione per 50 milioni di giornate di lavoro.