Il momento di riflessione sulle fonti rinnovabili di energia è finito: ora è tempo di investire. 

Questo è quanto emerge dalla prima edizione di BioEnergy Italy, il salone nato dalla fusione di intenti di CremonaFiere e Dlg: nei tre giorni di fiera si sono conclusi contratti milionari, frutto di un interesse sempre più concreto in questo comparto non solo da parte delle aziende agricole, ma anche delle amministrazioni territoriali e dell'industria alimentare.

La dimostrazione più evidente sono stati i 22 workshop tecnici organizzati dagli espositori della manifestazione: appuntamenti per entrare nel dettaglio degli impianti e delle opportunità che offrono: posti a sedere sempre esauriti e taccuini pieni di appunti.

"Il vero valore aggiunto di BioEnergy Italy – ha dichiarato Antonio Piva, presidente di CremonaFiere – è quello di mettere in contatto le aziende produttrici di attrezzature, tecnologie e servizi, con un pubblico altamente qualificato e interessato. Abbiamo coinvolto imprese agricole, municipalità, industria, progettisti, impiantisti, imprese edili... ormai dobbiamo renderci conto che la produzione di energia è un settore che può coinvolgere moltissime realtà diverse tra loro. L'obiettivo che abbiamo raggiunto è stato di creare un punto di riferimento efficace e soprattutto concreto per fare incontrare tutti questi attori; un vero e proprio laboratorio che funziona come un volano economico e culturale per lo sviluppo del comparto".

Di grande interesse, infatti, è stato il programma convegnistico-seminariale. Nei nove appuntamenti nazionali e internazionali in cui sono stati affrontati i temi più attuali del settore: dalla valorizzazione degli scarti dell'industria alimentare come 'carburante' per impianti di biogas alla tutela del territorio in relazione alla produzione di energia, passando per la pioppicoltura e i combustibili non convenzionali. Appuntamento principe è stata la terza Giornata mondiale del mais, che ha visto confrontarsi sull'andamento del mercato gli esperti di Argentina, Usa, Egitto e Cina.

Nel corso della Giornata, che ha fatto seguito alle Giornate europee del mais delle scorse edizioni di Vegetalia, si è ampliato il raggio d'azione studiando le evoluzioni dei mercati non solo europei, bensì mondiali, valutandone anche le prospettive future. E' stato analizzata la situazione dell'Argentina, secondo esportatore mondiale di mais con 90 milioni di tonnellate: questa grande produzione è frutto di un ottimo sfruttamento dei terreni grazie alle tecniche di produzione (siembra directa), alla rotazione delle semine (soia, frumento, mais) che permettono un arricchimento del terreno, oltre che ad un uso equilibrato delle risorse idriche che permette un rapido accrescimento delle radici che raggiungono una maggiore profondità nel terreno garantendo maggior prodotto. Si è inoltre parlato del mercato del nord e sud America e dell'Egitto, dove grazie alle nuove tecnologie e ad una politica volta alle biotecnologie si è incrementata notevolmente la produzione. Gli ultimi interventi della Giornata hanno riguardato le potenzialità del mercato cinese, il colosso le cui scelte saranno l'ago della bilancia dei mercati nei prossimi anni.

E' possibile scaricare dal sito di CremonaFiere gli interventi dei relatori della Terza Giornata del Mais cliccando qui.

Un forte stimolo per tutto il settore è arrivato anche dal Premio BioEnergy Best Practices, organizzato in collaborazione con Legambiente, che ha valorizzato le migliori realizzazioni sul territorio nazionale in tema di produzione di energia da fonti rinnovabili.

"A partire dal 2008, in Italia le bioenergie hanno subito una forte accelerazione – ha dichiarato Bernd Koch, direttore generale di Dlg International – e il Paese ha sviluppato un mercato in forte crescita con importanti investimenti, paragonabile alla situazione della Germania nel 2004. Oggi siamo di fronte a un mercato che sta maturando, per cui una piattaforma operativa come BioEnergy Italy è fondamentale per acquisire know how ed esperienza. Già da questa prima edizione abbiamo ospitato aziende da 7 Paesi e 12.051 visitatori, tutti operatori professionali; un primo passo importante con cui vogliamo portare BioEnergy Italy ad essere un punto di riferimento per tutta l'area del Mediterraneo, anche in considerazione dello sviluppo del settore in questi Paesi".