"E' un risultato positivo che registriamo con soddisfazione perché conferma, nonostante le tante e complesse difficoltà, che l'agricoltura italiana è vitale". Lo ha affermato il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi a commento dei dati Istat sul Pil (Prodotto interno lordo) che segnalano nel 2010 una crescita tendenziale (rispetto al 2009) del 2% e congiunturale (quarto trimestre nei confronti del terzo trimestre dell'anno passato) dell'1,5% del valore aggiunto agricolo.

"Dopo anni di trend negativi è così tornata a crescere l'agricoltura. Il dato positivo del 2010 lascia ben sperare. Questo, però, non deve far dimenticare gli ostacoli che - ha detto Politi - gli imprenditori agricoli incontrano e la complessa realtà economica e sociale con la quale sono costretti a confrontarsi. La situazione per le imprese, sia sotto il profilo dei costi che dei redditi e della competitività, resta ancora molto difficile".

"Questo incremento, pur rappresentando un segnale importante, deve essere preso con le dovute precauzioni. Non si devono alimentare - ha avvertito il presidente della Cia - facili ottimismi. Il settore primario si trova ancora alle prese con uno scenario critico, a cominciare dagli alti costi produttivi, contributivi e burocratici, da prezzi sui campi non remunerativi e dai redditi dei produttori che continuano a calare".

"Dobbiamo, quindi, prendere questo positivo risultato soltanto come punto di possibile svolta dal quale ripartire per cercare di risalire la china e imboccare definitivamente la strada di uno sviluppo solido e duraturo. Da qui la nostra rinnovata richiesta nei confronti del governo di interventi incisivi e soprattutto di un nuovo progetto di politica agraria" ha concluso Politi. "Non si possono, infatti, continuare ad ignorare i problemi dell'agricoltura italiana che ha dato in più occasioni dimostrazione di vitalità e di capacità imprenditoriale".