Si è concluso a Ferrara l’incontro “Nuova Pac e ortofrutta, la posizione della cooperazione".

L’appuntamento organizzato dalla cooperativa agricola Patfrut, aderente a Fedagri-Confcooperative, è stato interamente dedicato al tema della riforma della Pac e alle sue ripercussioni sul sistema ortofrutticolo italiano.

A partecipare al convegno, moderato dal presidente di Patfrut Luciano Torreggiani, oltre 200 cooperatori agricoli che hanno ascoltato gli interventi dell’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni, del presidente nazionale del settore ortofrutticolo di Fedagri-Confcooperative Davide Vernocchi, del direttore di Fedagri-Confcooperative Fabiola di Loreto, del direttore area nord di Legacoop Agroalimentare Cristian Maretti, del responsabile settore agricolo di Fedagri-Confcooperative Pier Luigi Romiti, e del vice presidente di Patfrut Roberto Cera. 

Tutti i relatori hanno messo in luce l’importanza dell’occasione che la riforma della Pac può rappresentare per rafforzare il sistema delle organizzazioni dei produttori (Op), quale unico strumento in grado di aumentare la competitività delle aziende agricole e di gestire misure collettive di tutela del reddito. 

"La riforma della Pac - ha detto l’assessore Rabboni – potrà permettere di correggere errori del passato e razionalizzare la spesa agricola, orientandola maggiormente alle esigenze del mercato e premiando i comportamenti virtuosi degli agricoltori. Abbiamo lavorato ad una posizione comune tra tutte le rappresentanze del nostro Paese ed ora dobbiamo cercare alleanze con gli altri Stati europei per essere più incisivi. Non dimentichiamo che oggi il meccanismo della codecisione ci dà una possibilità in più di far valere le nostre richieste, dato che il Parlamento europeo, ha il potere di modificare le scelte che il Consiglio Ue effettuerà”.

Nel prendere la parola il presidente Davide Vernocchi ha sottolineato la capacità del sistema ortofrutticolo di aver anticipato le sfide che la Commissione europea oggi pone nell’ambito della riforma della Pac post 2013, in merito soprattutto ai temi del rispetto dell’ambiente e dell’approvvigionamento alimentare. 

Maretti di Legacoop-Agroalimentare ha dimostrato, attraverso l’analisi economica dei risultati ottenuti fino ad oggi dal regime di sostegno dedicato all’ortofrutta, che il settore è cresciuto notevolmente aumentando, negli ultimi 5 anni, la percentuale di aggregazione dell’offerta del 200%. 

Romiti invece ha delineato lo scenario del prossimo negoziato Pac illustrando gli orientamenti della Commissione e del Parlamento europeo ricordando che nel 2013 ci sarà un profondo cambiamento del sistema di sostegno comunitario e che tale cambiamento dovrà servire anche per creare nuovi incentivi per portare i giovani ad intraprendere l’attività agricola. 

“Da sempre il modello cooperativo in agricoltura – ha affermato il direttore di Fedagri Di Loreto -  è sinonimo di garanzia di sviluppo del territorio e di utilizzo di materie prime made in Italy, perché non delocalizza le produzioni, dimostrandosi un baluardo di occupazione stabile e presidio territoriale, come nessun’altra forma societaria. Per questi motivi la cooperazione dovrà essere centrale nella politica agricola comunitaria del futuro”. 

Da Cera è partita infine la richiesta di lavorare sul miglioramento della coerenza tra le misure di mercato e quelle dello sviluppo rurale invocando una imprescindibile semplificazione della burocrazia.

Con i suoi circa mille soci ed un fatturato di quasi 60 milioni di euro, Patfrut è una delle cooperative agricole più importanti in Italia.