Si è spento il 6 ottobre scorso, all’età di 87 anni, il professor Sergio Foschi, protagonista della fitoiatria italiana nella seconda metà del secolo scorso, stroncato da una malattia che in poco tempo ha debilitato la sua pur forte fibra.

Entrato a far parte nei primi anni 50 della “scuola” di patologia vegetale di Bologna, guidata dal compianto professor Gabriele Goidanich, e fortemente impegnata nella sperimentazione e divulgazione fitopatologica, Foschi ha dato un significativo contributo diventando uno dei riferimenti nel settore della difesa e ricevendo presto prima l’incarico d’insegnamento e poi la Cattedra di Fitoiatria.

Per oltre 40 anni ha svolto un’intensa e apprezzata attività sperimentale, divulgativa e didattica, operando per il miglioramento e l’innovazione delle strategie di intervento.

E' stato il conduttore e animatore delle Giornate Fitopatologiche dalla istituzione fino a metà degli anni ‘90, allorché a poco più di 70 anni si è ritirato dall'Università, dedicando peraltro fino a pochi mesi fa, un assiduo impegno ad attività culturali anche al di fuori del campo agricolo (nel settore storico-archeologico da lui seguito anche durante la vita professionale).

"Con la sua scomparsa - ricorda il presidente dell'Aipp - Associazione italiana protezione piante, professor Piero Cravedi - la fitoiatria italiana perde un altro dei suoi pionieri".