Sono state confermate le forti riduzioni dei raccolti dei cereali nei Paesi del Mar Nero, ed in particolare in Russia, colpiti da eccezionali ondate di calore e da una prolungata siccità. E' infatti delle ultime ore l'annuncio dello stop temporaneo delle esportazioni di grano e di prodotti articoli collegati dalla Russia.

In particolare, nella parte occidentale della Russia, ma anche in Ucraina e in alcune regioni del Kazakistan, le temperature record (oltre 40 gradi C) e la mancanza di precipitazioni stanno avendo conseguenze drammatiche per le colture cerealicole. In Russia si profila una riduzione del raccolto di frumento di oltre il 25%: complessivamente nell'area dell'Est Europeo potrebbero venire a mancare oltre 30 milioni di tonnellate di cereali.

Le notizie sui corsi mercantili sta facendo lievitare le quotazioni del frumento tenero che, a luglio, hanno registrato un aumento del 40% sui mercati finanziari, raggiungendo il massimo livello da più di un anno, con un incremento tale su base mensile che non si registrava dal 1973.

Su EuroNext, il mercato a termine di Parigi, una tonnellata di grano tenero vale 198 euro, per consegna in agosto, mentre il 1° luglio era quotata 140 euro. A Chicago l'aumento nel solo mese di luglio 2010 è stato di oltre 70 dollari/tonnellate (passando da 183 a 254 dollari/tonnellate).

In Italia il fabbisogno di grano tenero è complessivamente di 7 milioni di tonnellate, di cui 4 importate in prevalenza da Paesi comunitari; servono invece 5,5 milioni di tonnellate di grano duro, di cui 2 importate prevalentemente dal Nord America (Canada ed Usa).

Mentre il prezzo del grano tenero corre, per il grano duro le quotazioni non salgono. Osserva Confagricoltura: "Paradossalmente, in questa situazione, a breve il frumento tenero potrebbe costare più del grano duro".

Il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni mette in guardia: "C'è già chi paventa aumenti dei prezzi della pasta. E' prematuro fare analisi del genere su situazioni tutte da verificare. Bisognerà poi vigilare che non ci siano forzature e speculazioni".

"Per questo – ha concluso Vecchioni - Confagricoltura ha avviato un progetto di sinergie di filiera per raggiungere accordi che possano dare certezze sia ai produttori che agli industriali e garanzie di forniture di prodotto con determinate caratteristiche qualitative. Bisognerà impegnarsi su questa strada con la disponibilità di tutti. Non frenerà le tensioni sui mercati internazionali ma darà delle certezze su quelli nazionali".