La contabilità con partita doppia o dei costi apparve nella Firenze rinascimentale e contribuì alla affermazione dei banchieri della città toscana in tutta Europa. La loro supremazia durata oltre un secolo fece del ducato uno degli stati più ricchi e potenti del mondo allora conosciuto.

Goethe affermò che essa era delle scoperte più importanti nella storia del genere umano. Il capitalismo che noi oggi conosciamo nacque infatti allora, in quanto consentiva agli imprenditori di governare razionalmente l'azienda per rendere massima la redditività della risorse impiegate e per pianificare la produzione.

Questo strumento può essere paragonato al radar delle navi e degli aerei per assicurare la rotta corretta e priva di rischi, all'insieme di strumenti quali i raggi X, l'ecografo, la TAC indispensabile per diagnosticare lo stato di salute. 

Sorprende però il fatto che mentre il radar e gli strumenti medici sono oggi diffusi a tutte le latitudini senza alcuna eccezione, la contabilità dei costi è ancora assai lontana da questo traguardo mentre il mondo è ormai diventato un solo grande sistema produttivo integrato ove la concorrenza ha raggiunto livelli massimi e lo strumento informatico ha reso il suo impiego estremamente facile ed alla portata di tutti ed a costi ormai quasi nominali. 

Le imprese pagano le tasse sulla base di un bilancio annuale che ha ovviamente come supporto la contabilità, la quale però ha proprie regole ed una impostazione dettate dalle norme fiscali e non ha nulla a che vedere con quella dei costi per il controllo della gestione e per il governo della impresa. Infatti le imprese affidano questo compito ad esperti fiscali.

I motivi per cui moltissime imprese, generalmente di modeste dimensioni, sono molti, complessi ed alcuni anche poco studiati fino ad oggi dagli economisti e dai sociologi. 

In agricoltura il catasto dei terreni viene impiegato per la stima dei tributi e le imprese del settore non hanno neppure l'obbligo di tenere una contabilità fiscale e questo spiega, almeno in parte, la modestissima diffusione di questo mezzo per fare le scelte di prodotto e di processo e per la pianificazione della produzione. 

Le dimensioni economiche della aziende agrarie italiane sono fra le più basse in Europa, ad esclusione della Grecia, condotte nella maggioranza da persone anziane con scarsa cultura e sensibilità imprenditoriali anche perchè molti fanno questo mestiere non per scelta autonoma.

Inoltre e contrariamente a quanto avviene in Europa ed in moltissimi altri paesi in Italia non operano in forma intenssiva e diffusa servizi di consulenza agricola pubblici e/o privati e questa circostanza ha privato gli agricoltori di una guida e di uno stimolo costante per introdurre questo strumento.

Questi servizi non solo svolgono assistenza tecnica ed addestramento professionale e fanno divulgazione ma dispongono di sistemi informativi sul territorio per monitorare l'andamento economico elaborano i bilanci di gruppi di imprese rappresentative, producono indici di efficienza, tengono sotto osservazione la domanda e l'offerta di nuove tecniche.

Oltre che introdurre la contabilità dei costi danno periodicamente tutte le informazioni utili per prendere decisioni strategiche e tattiche e per pianificare la produzione. Per questo dispongono di un sistema informativo territoriale indispensabile per orientare le imprese ad innovare ed ad accrescere l'efficienza. Il nostro agricoltore non avendo a disposizione qualificati ed informati consulenti si trova in una posizione di palese inferiorità rispetto e tutti i concorrenti ed è quasi obbligato purtroppo ad assumere assai spesso una condotta prudente e conservatrice non avendo gli strumenti adatti per destreggiarsi in un economia dinamica, contrassegnata da repentini mutamenti, ove il progresso rapido e continuo della tecnologia fa mutare rapidamente scenari e situazioni.

A cura di Roberto Volpi 

 

Associazione Economisti d'Impresa

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