Il tema degli Ogm è tornato ad occupare le pagine dei giornali. A riaccendere il dibattito è stata la decisione di Bruxelles di lasciare ad ogni paese membro libertà di scelta su questo argomento. Una notizia che ha trovato spazio su “Il Sole 24 Ore” del 14 luglio, dove si commentano le reazioni che questa svolta ha incontrato fra governi, agricoltori e ambientalisti. Nello stesso giorno anche “Italia Oggi” dedica ampio spazio a questo argomento che sposta gli strumenti decisionali da Bruxelles ai singoli stati. Interviene anche il ministro Giancarlo Galan che dalle colonne del “Corriere della Sera” ribadisce la sua convinzione sull'opportunità di favorire la ricerca. “Italia Oggi” del 17 luglio commenta con toni critici la decisione di Bruxelles, che toglie all'Italia ogni speranza di apertura agli Ogm. Ne è dimostrazione la “caccia” ai campi dove potrebbe essere stato seminato mais Ogm. Tanto che a Fanna, un comune in provincia di Pordenone dove si teme la presenza di colture Ogm, Coldiretti ha persino organizzato una manifestazione di protesta, come si può leggere sul “Messaggero Veneto” del 16 luglio. E il clima da caccia alle streghe continua nelle campagne di Vivaro, come riportano le cronache pubblicate il 20 luglio sul “Gazzettino”
Troppo caldo e troppi falsi
Più concreti i problemi vissuti in questi giorni sui campi, alle prese con un ondata di calore che messo a repentaglio molte colture e in particolare quelle di pomodoro, che rischiano, come si legge su “La Padania” del 18 luglio, una vera e propria strage. I problemi riguardano certamente i pomodori, ricorda “Il Secolo XIX”, ma anche la produzione di latte, in forte calo a causa delle elevate temperature nelle stalle. A risollevare il morale dei produttori arrivano le indicazioni di Ismea, riportate su “Italia Oggi” del 17 luglio, che danno un aumento di oltre il 7% dei prezzi all'origine. Il recupero dei prezzi potrebbe essere legato alla maggiore propensione dei consumatori di rivolgersi al prodotto italiano di qualità, che annovera oggi ben 4500 specialità riconosciute dal Mipaaf, come si legge su “Il Sole 24 Ore” del 19 luglio. Specialità che devono però vedersela con la concorrenza dei prodotti di imitazione, come accade per l'aceto balsamico tradizionale di Modena, che a detta della “Gazzetta di Modena” è falso nel 25% dei casi. Se ci sono sono troppi falsi in giro è anche colpa, afferma la “Gazzetta di Mantova” del 16 luglio, delle frontiere colabrodo. A proposito di importazioni, interviene “Il Fatto” del 20 luglio che denuncia come nei cereali in arrivo nei nostri porti possa esserci in alcune situazioni il rischio di contaminazione da sostanze tossiche.
Allerta kiwi e pomodoro
I problemi continuano con le coltivazioni di kiwi alle prese con attacchi batterici, come si legge su “Italia Oggi” del 17 luglio e ancora “Italia Oggi” mette in evidenza l'elevato numero di incidenti sul lavoro che si stanno registrando sui campi in questo periodo. Come se non bastassero questi problemi, ci si mette anche la burocrazia a complicare la vita sui campi scoraggiando le imprese “green”, come scrive “Avvenire” del 17 luglio. Ma per fortuna c'è chi non si arrende e crea nuove opportunità come gli “agri-asili”. Se ne parla su “La Stampa” del 18 luglio. Nuove idee e una nuova fisionomia per l'imprenditore agricolo, lo afferma su “Repubblica” Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, che sembra in questi ultimi tempi riconciliato con una visione dell'agricoltura più realistica.
Il latte in piazza
Non poteva mancare il latte dalle pagine dei quotidiani di questi giorni, con “Il Riformista” del 14 luglio che titola “Le quote latte dividono, la Lega contro tutti”. Interviene anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che dalle colonne del “Secolo XIX” bolla la vicenda come un esempio di cattiva politica. Dal “Secolo d'Italia” del 15 luglio si pone l'accento sulle divisioni politiche innescate dalla decisione di rinviare il pagamento delle multe latte. Un rinvio, afferma Paolo De Castro intervistato da “Il Riformista” del 16 luglio, che non sposta il problema, visto che a gennaio bisognerà comunque pagare le multe. Il rischio, secondo “Italia Oggi” del 17 luglio, è che alla fine siano tutti i contribuenti a pagare le multe. Il problema delle quote si trasforma, secondo “La Stampa” del 18 luglio, in una bufera politica. Tanto che arrivano le proteste di piazza che si snodano tra Cremona e Roma come si può leggere su “Brescia Oggi” del 20 luglio. E non è finita qui, di quote e multe si parlerà anche nelle prossime settimane.