Nonostante le difficoltà del settore primario, la parola d’ordine è “guardare avanti e fare lobby per crescere. In agricoltura, spazi per fare questo mestiere ce ne saranno”. È questo il messaggio di Marco Saraceno, presidente nazionale dell’Anga, i giovani agricoltori di Confagricoltura, nella sua visita a Mantova, per i 50 anni dell’Anga provinciale, guidata da Davide Lorenzi.
 
Certo, secondo Saraceno in Italia bisognerà colmare il gap del dimensionamento. “Rispetto alle aziende agricole francesi, che possono contare su una superficie media di 40 ettari – specifica Saracenole aziende italiane superano di poco i 6 ettari: troppo piccole”. Per i giovani agricoltori 
nuove possibilità di crescita potranno essere sviluppate con l’assegnazione dei terreni demaniali. “Una battaglia proposta dall’Anga già con l’allora ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro e sostenuta con forza anche da Confagricoltura, direttamente dal presidente Federico Vecchioni – puntualizza il numero uno di Anga – e che costituisce uno strumento per rilanciare la competitività delle imprese agricole guidate dai giovani. Ora servirà attendere la mappatura dei terreni demaniali”.
 
Secondo il presidente Saraceno le imprese agricole dovrebbero poter contare su alcuni correttivi relativamente ai Piani di sviluppo rurale. Allineati su questa opinione il presidente lombardo dell’Anga, Alessandro Vecchi, e quello mantovano Davide Lorenzi. “Purtroppo il Psr 2007-2013 non ha predisposto misure sufficienti per i giovani agricoltori, mentre altre sono state sotto-utilizzate – ricorda Vecchi -. Speriamo che in corso d’opera, grazie anche al dialogo proficuo che da tempo Anga Lombardia ha instaurato con il Pirellone, vengano adattate al meglio le misure”.